Una mia intervista. "Trovare lavoro. Intervista a Bruno Marzemin"
Non crediate che avere una partita iva e arrivare in un ufficio lontano 50-70 km da casa, con l’agenda tappezzata di impegni a “macchia di leopardo” significhi crogiolarsi sugli allori perché si ha un lavoro.
Ho la mail costantemente sintonizzata sui job alert cui mi sono iscritto e creato
per valutare e rispondere ad eventuali incarichi o mansioni (vacancy, in gergo
tecnico) di posizioni aperte. A 44 anni rispondo regolarmente ad annunci, mi
candido, sistemo la mia lettera di
presentazione ed il mio curriculum.
Ogni tanto qualcuno mi chiama e di tanto in tanto mi contattano per un colloquio.
E così è successo a luglio: noto un annuncio interessante,
rispondo, seguo le indicazioni del sito per completare la mia iscrizione e
vengo convocato per un colloquio formale per conoscersi. Da quell'incontro ne è nata questa
intervista coi colleghi di QJOB, che in questa sede pubblicamente ringrazio per la professionalità, la serietà e la competenza dimostrata. Qualità che potrete vedere anche voi di persona (http://www.qjob.it/blog/trovare-lavoro-intervista-a-bruno-marzemin/). Grazie Silvia, grazie Federico!
Dateci una letta: sono sorte delle riflessioni molto
interessanti in merito a quelle distorsioni mentali che abbiamo sul modo di
cercare e trovare lavoro (chiamate in gergo “bias”).
…e alla fine della lettura tornate su, e date un’occhiata su
“Offerte di lavoro”. Da cosa nasce cosa: sia mai che tra quelli annunci
cerchino proprio voi!
Buona lettura e buona ricerca!
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