tag:blogger.com,1999:blog-21029976418813833202024-03-13T22:41:44.691+01:00Didattica aziendale e supporto alla personaa cura di Bruno Marzemin, psicologo - psicoterapeuta.Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-32387725991639462182021-06-29T18:39:00.003+02:002021-06-29T18:39:48.826+02:00Intervista su Radio OnAir<p> Per chi volesse ascoltare l'intervista che mi hanno fatto qualche mese clicchi sul link qui sotto:</p><p><a href="https://drive.google.com/file/d/1p0T8UGbtrn-RxkQvz0yYuX5p9DRpknSh/view?usp=sharing" target="_blank">Intervista Radio OnAir marzo 21</a><br /></p><p>Buon ascolto!</p>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-17049406513409751122021-03-27T12:15:00.005+01:002021-03-27T18:39:02.697+01:00La ricerca del lavoro ai tempi del COVID. Una riflessione in-presenza.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXK7FmOhqD1iww2taEXA96lq0pFlf0V2Mf9B7yl63e_TyWoZIYuCeIVtvV8iTAR2GGat220IJwosOVnSOWtpb5gjNgzuIf9KmAKu-6atPPttBR533NUVC4hwjPkySnbT98aumdEiNzQG0/s450/61108450-colorato-e-stare-insieme-vibrante-raffigurante-in-una-comunita%25CC%2580-e-buon-lavoro-di-squadra.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="450" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXK7FmOhqD1iww2taEXA96lq0pFlf0V2Mf9B7yl63e_TyWoZIYuCeIVtvV8iTAR2GGat220IJwosOVnSOWtpb5gjNgzuIf9KmAKu-6atPPttBR533NUVC4hwjPkySnbT98aumdEiNzQG0/s320/61108450-colorato-e-stare-insieme-vibrante-raffigurante-in-una-comunita%25CC%2580-e-buon-lavoro-di-squadra.jpg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">È passato oramai un anno da quando è iniziata la pandemia da Coronavirus. Fummo costretti a passare diverse settimane chiusi in casa, con restrizioni e regole di spostamenti degne di uno stato in assetto di guerra. Ricomparve il coprifuoco: robe dell’altro secolo, robe da guerra mondiale. Ricordi dimenticati nei bambini nati negli anni trenta, e poi divenuti padri, madri, nonni nel nuovo secolo. Le nuove generazioni si ritrovarono catapultate in una mentalità degna del Medioevo rispetto a quella di una civiltà che sta programmando di avviare la vita su Marte. Quella stessa civiltà che ci portò sulla Luna nel 1969 si sta rivelando debole, fragile e piena di contrasti. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Riusciamo a lanciare navicelle spaziali oltre i confini del sistema solare, a vedere l’atomo e buchi neri interstellari ma ci scopriamo deboli e senza difese davanti ad uno dei più grandi misteri della biologia: i virus. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Pensammo che quei mesi di eremitaggio forzato potessero dirsi conclusi con l’arrivo della bella stagione. C’era ancora qualcuno che invece chiamava al pericolo, che non era ancora finita: non potevo crederci. Non gli potevamo credere. Ma così fu: la “seconda ondata” di questo microscopico… come definirlo? “coso” arrivò, come da previsione. Altro <i>lockdown</i>, altre serrate, altro coprifuoco. Ad oggi eccoci ancora qua. A distanza di dodici mesi dall’inizio di un’epoca degna dei migliori scrittori di fantascienza, ci troviamo a chiederci quando, davvero, questo periodo finirà.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Da marzo dell’anno scorso ho tenuto più di seicento ore di formazione a distanza in qualità di docente in corsi di formazione finanziata. E le richieste di ingaggio non stanno terminando, ad oggi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Sono corsi che trattano l’orientamento professionale e la ricerca del lavoro. Sto venendo a contatto con tante persone di tutta Italia, di tutte le età, portatrici di esperienze così lontane le une dalle altre, ma così drammatiche nelle loro similitudini che le accumunano. Vedo nei giovani tanta voglia di fare, ma non sanno come cominciare, come poter iniziare a costruire il loro domani. Negli adulti vedo l’incredulità di aver perso delle certezze, dei ruoli sociali. Ascolto le loro paure: sono timori reali, giustificati, dovuti a pensieri circa aspetti concreti, quali il mantenere una famiglia, l’educare i figli, le ristrettezze economiche dovute alla perdita del lavoro.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non è facile reinventarsi un lavoro in tempi “normali”, figuriamoci in tempi di profonda crisi come questa. La speranza che tutto sarebbe passato in fretta, presente nella primavera del 2020, ha lasciato campo aperto alla realtà fredda dei dati e delle previsioni per il futuro; se un anno fa dentro di noi immaginavamo di “trattenere il fiato”, come si fa quando si entra in acqua per fare una nuotata, questa spiegazione psicologica non basta più ora. Le persone devono trovare altre motivazioni per resistere ed andare avanti e non soccombere.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La scelta di scrivere quest’articolo nasce seguendo la stessa motivazione che mi portò a creare questo blog tanti anni fa: poter dare un supporto operativo verso tutte quelle persone che incontro in aula e si trovano ad affrontare momenti di incertezza e difficoltà legati proprio al cercare un impiego, un lavoro, un’occupazione, propri di questi tempi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non prometto miracoli (magari potessi farli!), nemmeno false illusioni e tanto meno consigli. Suggerimenti, forse. Ma a monte di tutto esiste un concetto ancora migliore, a parer mio, che mi è stato insegnato quando frequentavo la scuola di specializzazione in Psicoterapia:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">la presenza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La presenza di un’altra persona accanto a chi è in difficoltà. La presenza, anche silenziosa, muta, discreta, di un altro nostro simile, donna o uomo che sia. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Chi cerca un lavoro cerca un’identità, alla fin fine. Essere senza impiego non significa solo non avere una fonte di reddito, ma anche non sentire la nostra presenza nel mondo. Un lavoro, per quanto ripetitivo, monotono, irritante che sia, identifica noi tra gli altri. Non siamo più solo Bruno, Giovanna, Carla, Giorgia, ma operaio, addetta alle pulizie, fattorino, impiegata. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il giovane che conclude le scuole superiori cambia identità: muta il suo ruolo da studente a tirocinante, o lavoratore presso la ditta XYZ. L’incertezza del ragazzo di quarta superiore è data fondamentalmente da queste domande: chi sarò io dopo la maturità? Resterò ancora studente o diventerò impiegato, fattorino oppure… chi lo sa? Domande le cui risposte arriveranno col tempo. Io mi sento privilegiato da questo punto di vista: ho sempre avuto sin da piccolo un’aspirazione, un sogno, una vocazione, e ho combattuto per questo. Volevo fare lo scienziato, ero curioso, non ero mai sazio di conoscere. Aspiravo ad un’enciclopedia tutta mia da tenere in salotto o in camera, ma i miei non potevano permettercela: hanno fatto di tutto però perché mia sorella ed il sottoscritto studiassero, seguissero le proprie aspirazioni (per la cronaca: mia sorella, più vecchia di me, è ingegnere).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ma torniamo alla presenza dell’altro. Senza lavoro ci ritroviamo spaesati, confusi, terrorizzati in alcuni casi. Soli. D’accordo: possiamo avere fisicamente vicino la moglie o il marito, i genitori, i suoceri, i figli. In questi tempi la loro vicinanza può arrivare al mal sopportazione reciproca, causa l’isolamento coatto. Non tutti hanno la fortuna di vivere in chalet di montagna o residence fronte mare o lungolago: gran parte di noi vive in appartamentini piccoli, con i comfort essenziali, nulla di più e poco di meno. L’isolamento forzato con altri membri ci spinge a cercare uno spazio tutto nostro, isolandoci mentalmente. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il lavoro è anche evasione, cambiare aria per otto, dieci ore al giorno. Amiamo il nostro partner, ma una vita equilibrata non è sinonimo di vita simbiotica. Andare a lavorare significa avere dei nostri spazi, e poter tornare a casa significa ritrovare i nostri affetti, l’altra faccia della sicurezza, quella intima. Stanchi ma con un ruolo: “…ho avuto una giornataccia, guarda… Prima l’autobus che si rompe a due chilometri dall’ufficio. Poi il capo che gli salta in mente di finire tutte le pratiche in giornata perché è in arrivo una nuova commessa da lunedì… Sono sfatto. Ceno, vado in doccia e poi mi fiondo sul divano”. Si, ci sono i figli che esigono la nostra attenzione: dentro di te sei distrutto, ma sei qualcuno.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Senza un lavoro sei distrutto la sera. Ma non ti senti nessuno. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I suoceri, la compagna, gli amici: sai che ci sono. Ma non ci sei te. Loro hanno qualcosa da darti, ma tu? Chi sei in quel momento?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ecco l’importanza della presenza, il rendersi conto che in quei momenti non si è soli davvero. Tuo figlio ti ama (o ti odia, a seconda del periodo dell’età) a prescindere dal ruolo che hai nella società. Per chi non ha figli (come me!) ci sono sempre delle persone che ti amano per quello che sei, a prescindere da ciò che fai. Solo che nei momenti di difficoltà non te ne rendi conto. Normale sia così. È anormale la situazione: non è sano non lavorare. Non sei tu il diverso, la diversa, ma il contesto. Non diamo nemmeno la colpa alla politica o allo straniero di turno: troppo semplice identificare in essi il motivo di una situazione complessa. Lasciamo perdere le ire verso di loro. Energia sprecata, credetemi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Come scrivevo poco fa, l’importanza della presenza di un altro, di un’altra persona, mi divenne chiara dopo tanti anni: un dilemma, portato durante una seduta di supervisione (per i non addetti ai lavori la supervisione è un momento dove noi psicologi, terapeuti, portiamo un caso in un gruppo di colleghi, e lo si discute. In questo modo l’operato nostro viene visto da altri, staccandoci dai nostri personali punti di vista, permettendoci così di affrontare meglio il dilemma che in quel momento ci sta a cuore. C’è una metafora che descrive in modo esemplare questo concetto: la nostra Terra apparve nel suo splendore solo quando i primi astronauti misero piede sulla Luna. Un piccolo gioiello blu nello sterminato oceano dell’oscurità. Lo stesso accade a noi quando siamo abituati a vivere e a guardare gli spazi ed i luoghi a noi vicini: non ci rendiamo conto effettivamente di quanta bellezza ci sia se non nel momento che osserviamo il tutto da un punto di vista esterno).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il dilemma di allora era questo: ero davanti ad una persona (evito con tutto me stesso di adoperare il termine “paziente”. Nella stessa tesi di specializzazione non adoperai mai quel termine) dove mi sentivo impotente, incapace di poter offrire lui uno straccio di soluzione dalle problematiche che mi portava in seduta. Mi sentivo inerme. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Fu allora che uno dei Professori mi disse che spesso la soluzione era assai semplice: bastava la presenza. Anche silente, senza troppe parole (recita un detto: «…un bel tacer non fu mai scritto»). È difficile però stare così quando accogli in te le esperienze dell’altro. Traumi, sofferenze, dolori…</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Eppure il solo fatto di essere lì, in quel momento, anche solo per pochi minuti, in silenzio, anche senza un contatto diretto da sguardo a sguardo, fa la differenza. Credetemi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La ricerca del lavoro ai tempi del Covid: torniamo all’inizio dello scritto. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Come si fa? Come posso risollevarmi e tornare ad avere un ruolo, una professione, un’identità? Che strategie adoperare, che tattiche operative scegliere? Come muovermi? Come devo fare il curriculum, chi devo contattare? E ancora: chi sono, cosa ho fatto, cosa vorrei fare, quanto durerà questa situazione, riuscirò a pagare l’affitto o sarò costretto a chiudere l’attività. Val la pena fare quel corso oppure è meglio risparmiare ed attendere tempi migliori? Ho sentito che c’è una ditta che assume, che sia il caso di propormi, anche se non ho mai fatto lavori come quelli? Come se non bastasse ho anche i figli a casa, e abbiamo solo un computer, che deve essere usato dal più grande, il più piccolo segue la didattica a distanza col telefonino mio: come faccio a trovar lavoro? Mia moglie? Lei sa dov’è? Io no. Sono qua da mia madre perché non avevo altri posti dove stare, con un maschio adolescente che è arrabbiato da mattina alla sera perché non può uscire, e ha minacciato anche di lasciare la scuola. Troppo facile da dire, dottore: lei un lavoro ce l’ha; il frigo suo immagino sia pieno, le sue dispense anche; io no. Sa cosa vuol dire aprire una credenza, dove di solito si tenevano biscotti, conserve, sughi, e vedere la parete di fondo? Si è mai trovato a cenare con una scatoletta Simmental e un pacchetto di cracker? Lo provi e poi ne riparleremo.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Sono alcune affermazioni che mi sento dire durante questi corsi di orientamento professionale e di ricerca lavorativa. Potrei continuare per ore nel riportarle. Ovviamente non sono frasi vere: le ho elaborate, ma i concetti di fondo sono quelli.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ci tengo però a dire che alcune di queste sono “auto-affermazioni”, cioè capitate davvero al diretto interessato: il frigo vuoto l’ho visto in più occasioni; le cene a base di carne in scatola le ho iniziate a vedere da bimbo e si sono ripetute anni dopo, nonostante una laurea alle spalle.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Tengo anche a sottolineare come una “partita iva” come me viva continuamente nell’incertezza lavorativa: questo aspetto significa che non si deve mai dare nulla di scontato riguardo agli ingaggi che si riceve, adoperarsi nel miglior modo possibile, informandosi ed aggiornandosi continuamente, imparare dai propri errori, domandare ai colleghi (e alle classi stesse) dove ancora si può migliorare, cosa è piaciuto e quali temi affrontare e proporre ai futuri committenti. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il ruolo, l’identità, cui ho parlato nei paragrafi precedenti, sono aspetti che affronto quotidianamente, e che non do mai nulla per scontato. È difficile, ma questo mi permette di capire le difficoltà altrui. In quel momento c’è vicinanza, c’è appunto presenza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Empatia? La presenza, secondo voi, riguarda l’empatia? Termine usato ed a-busato, soprattutto da tanti comunicatori. Vorrei però ricordare che l’empatia si realizza solo quando sappiamo ascoltare in noi le emozioni ed i sentimenti relativi ad un determinato aspetto o situazione. Se perdo il lavoro che mi piace come ci si sente? Immaginate di sentirvi dire da un vostro amico, un conoscente, il partner quest’affermazione: «…ho perso il lavoro. La stessa azienda dove ho sacrificato gli anni migliori della mia vita…» Avete mai vissuto in prima persona una cosa del genere? O l’avete sentita dire da altri? O letta sui libri?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Rifletteteci un istante, non occorre che rispondiate a me, commentando o mettendo like. Questo blog non è nato per attirare “mi piace” o mode simili.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">L’empatia, la vicinanza, si realizzerà quando voi per primi sarete in ascolto con le corde vibranti delle emozioni che scaturiscono ascoltando quelle parole.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Mi appresto a concludere questo articolo. Cosa vuol dire, allora, fare ricerca del lavoro in questi tempi dove di certezze ve ne sono poche e non manca giorno dove sentiamo parlare di zone rosse, gialle, arancioni, domani si apre ma dopodomani si chiude?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Magari lo sapessi. Magari potessi distribuire a te, lettrice/lettore che sei arrivato fin qua, la soluzione ai tuoi patemi. Magari offrendoti semplicemente un contatto od un contratto, dove la differenza sta in un’unica consonante. Magari, davvero. Le situazioni cambiano, cambiano sempre. Ma non esiste un’unica soluzione, in quanto tu sei la soluzione, tu sai adoperarti al meglio, tu conosci la realtà e la potenza dei tuoi affetti.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Posso però solo offrirti quello che hai già realizzato: sono stato un pochino assieme a te. La presenza, appunto. E voglio lasciarti con una frase che non è mia, che lessi tempo fa su uno dei tanti libri dove mi sono formato, ma del quale ho dimenticato il titolo:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">«…il miglior medico è colui che meglio di chiunque altro sa infondere negli altri la speranza».</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non sono un medico, ma questa frase la ripeto spesso ogni giorno quando sto assieme altre persone come me. Noi siamo in primis persone, siamo presenza. Anche tu puoi ripeterla, farla tua, guai se ciò non accadesse! La Tua presenza è importante. E con essa la speranza.</div></div><p></p>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-71066034784502472352020-10-18T12:09:00.004+02:002020-10-18T12:52:15.446+02:00Smartworking – Un punto di vista operativo e fenomenologico<p style="text-align: justify;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeya9Lo8R-c0dCxRlR0GRL1kxXy19Uchi-SNK8TbE5YTdbdrrGNAgvdkpCd1F7WYqOx65dZbonRPIH5-8QEmcs4mYDwyFto2umK8OkKcCW0z2VmdBzijjpTZYamsjFapg99RvQg-eXyHs/s410/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="123" data-original-width="410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeya9Lo8R-c0dCxRlR0GRL1kxXy19Uchi-SNK8TbE5YTdbdrrGNAgvdkpCd1F7WYqOx65dZbonRPIH5-8QEmcs4mYDwyFto2umK8OkKcCW0z2VmdBzijjpTZYamsjFapg99RvQg-eXyHs/s320/download.jpg" width="320"></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><br></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Di recente una nota agenzia per il
lavoro ha richiesto un mio intervento in tema, all’interno di un corso di
formazione finanziata, dove ho affrontato la tematica dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><b>smart working</b></i>.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Come promesso agli allievi di
quella mattina, eccomi a fare un riassunto di quando discusso e anche ad
ampliare maggiormente i concetti affrontati.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Premetto che <b>non tratterò in questo
scritto tematiche proprie del legislatore</b>, rimandando a fonti più competenti
del sottoscritto: un valido aiuto, per chi fosse interessato ad approfondire
meglio quest’area, è la voce “<b>Lavoro_agile</b>” di Wikipedia. In questo articolo
tratterò lo <i>Smart working </i>(abbreviato
anche in “sw”) da un punto di vista esperenziale e fenomenologico, anche a
fronte dell’esperienza personale maturata in questi anni.</p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Iniziamo a vederne le <b>basi</b>. Lo <i>smart working</i> è una modalità di lavoro,
un insieme di mansioni, delegabile in strutture fisiche esterne e diverse da
quelle abitualmente presenti in una postazione all’interno di un’azienda. In
altri termini, lo <i>sw</i>, che può essere
tradotto in italiano come “lavoro agile”, è l’<b>opportunità di poter lavorare da
casa anziché in ufficio</b>.</p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Tralasciando tutti i dettagli
relativi ai contratti di lavoro di riferimento, <b>questa modalità di lavoro non è
fruibile per tutte le mansioni e le professioni presenti</b>: difficilmente se
siete assunti in un cantiere edile il responsabile vi dirà di poter “lavorare a
casa” per poter concludere fisicamente l’edificio. Lo stesso vale se siete
impiegati in un magazzino o davanti a macchinari di produzione a controllo
numerico. </p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Potreste, quello sì, portarvi “il
lavoro a casa” (ovviamente non sempre questo è fattibile…): non è una novità,
del resto. Pensiamo al <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><b>cottimo</b></i>: il
lavoro a cottimo era abitudine frequente nel nostro paese, specie in quelle
realtà aziendali, dove piccole e medie fabbriche, delegavano a collaboratrici
l’assemblaggio dei loro capi di abbigliamento. Più maglioni, giacche,
assemblavo – e portavo poi in ditta – più mi pagavano.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Il lavoro agile dei nostri tempi,
specie quello massivamente richiesto a seguito della pandemia virale che ha
costretto molti imprenditori a rivedere le attività produttive, è diverso dal
lavoro a cottimo poco sopra esposto, in quanto il<b> lavoro agile si attua
attraverso l’utilizzo prevalente di strumenti informatici e possono comprendere
più mansioni</b> molto diverse tra loro.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Gran parte delle mansioni associate
ad esso sono legate all’uso di tecnologie particolari (<b>smartphone, computer,
stampanti, </b>ecc.) in relazione a specifiche attività, prevalentemente legate
all’ambito impiegatizio o formativo. Attraverso il lavoro agile quindi è
possibile redigere i cedolini per le amministrazioni, tenere i contatti coi
fornitori, coi clienti, continuare i progetti di crescita e programmazione
aziendale, e così via. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Compresa appunto la <b>formazione</b>, che
si ha sia con i più giovani sia con l’età più adulta, a sua volta prevista sia
negli enti privati che pubblici – scuole primarie, secondarie, Università,
corsi di formazione di vario genere, aggiornamenti per materie specifiche, ecc.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Guardando lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart working</i> dal punto di vista della <b>sicurezza sul lavoro</b>, questo
insieme di attività rientra in quella tipologia di <b>rischio “basso”</b>, associato
appunto a mansioni legati all’uso di videoterminali, o comunque inerenti al
settore impiegatizio.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">In questo senso, lavorare da casa
non è semplicemente sedersi davanti al proprio computer portatile sulla tavola
dove usualmente si mangia e da lì fare tutte le richieste che il nostro
responsabile ci dice di fare. La postazione di lavoro domestica deve
rispecchiare quanto più quelle condizioni che troviamo in azienda, normate
appunto dalle direttive del <b>D.Lgs. 81/08</b> (per i più pignoli: l’<b>allegato XXXIV</b>
della normativa suddetta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro è dedicato
proprio a questo, in quanto specifico per lavori operanti con Videoterminali, o
VDT).<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><b>Lavorare da casa è diverso dal “passare
un po’ di tempo al computer”</b>, come quando ci si dedica ai social, si guarda un
serial o si assiste ad un talk-show. Non è svago, occorre ricordarlo bene.
Sempre che il vostro lavoro vi piaccia davvero: nel qual caso svago, passione e
impiego si fondono in un tutt’uno.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">La postazione richiederà uno “<b>spazio
psicologico</b>”, in primis: dovrete chiarire ai vostri coinquilini (moglie,
marito, figli, parenti vari, partner…) che dalle ore x alle ore y starete in
camera, in sala da pranzo, a lavorare. Sarà opportuno accordarvi con loro circa
le pause o comunque sul fatto che veniate disturbati il meno possibile. Per chi
ha figli piccoli questi compromessi sono molto difficili da raggiungere, ma non
sono comunque impossibili. Spesso ricorrere, a suocere o amiche
che vengono a star dietro ai cuccioli, può rivelarsi una soluzione efficace.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Lo <b>spazio fisico</b> è un bel problema.
Durante il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lockdown</i> dei mesi scorsi
ho potuto assistere, sui vari social-network e per televisione, a monologhi di
persone che elogiavano quanto bello fosse stare a casa e godersi delle “ferie
forzate”: peccato che chi promuoveva, contento, questi argomenti abitasse in
malghe ai piedi delle Dolomiti o in appartamenti di (almeno) 90-100 mq, senza
figli e forse con un unico compagno o compagna. Nella mia personale esperienza
ho potuto notare che la realtà cruda della vita è spesso diversa. Ho visto
famiglie abitare in appartamenti di 40 o 50 metri quadri con due, tre bimbi,
spesso con un familiare aggiuntivo all’interno delle mura domestiche. Non è
facile restare costretti a vivere – e lavorare – in queste condizioni. Forse
stare zitti e non declamare in modo sottile la propria ricchezza sarebbe stata
la mossa più opportuna nel fare certi interventi mediatici. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Tuttavia, anche se ci troviamo ad
operare in contesti fisici ristretti, possiamo arrivare a delle soluzioni: il
ricorso all’isolamento (bruttissima parola) tramite cuffiette e microfono può
rivelarsi utile, sempre specificando l’importanza delle azioni che stiamo
compiendo: se un ragazzino vede la mamma od il papà al computer, normalmente
adoperato per giocare, deve comprendere che sta lavorando anche per lui, e
pertanto portare rispetto e tolleranza per l’impegno mostrato dal genitore. In
altri casi può tornare utile recarsi presso postazioni di lavoro “in affitto”,
disponibili nei centri commerciali o in strutture idonee. Vivendo ad
Albignasego, una cittadina proprio poco fuori Padova, ho notato
quest’opportunità presso il Centro Commerciale più grande del Comune patavino,
dove sono state allestite delle postazioni molto utili per chi vuole – e deve –
lavorare a distanza. Informandovi presso i vostri paesi sicuramente troverete
soluzioni simili.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">La postazione fisica, una volta
obbligati a non muovervi dall’abitazione, dovrebbe avere altri requisiti, a partire dalle <b>sedie</b>: comode, possibilmente con <b>braccioli</b>. Non le poltrone vere e proprie, mi
raccomando: le braccia e la colonna vertebrale devono stare in posizioni sì
comode, ma non innaturali. Generalmente, qualora si lavori ad un computer, gli
avambracci devono piegarsi a 90° rispetto alla schiena, parallele alla tastiera,
la cui schiena dovrà stare il più possibile perpendicolare al terreno.
L’ausilio dei braccioli nelle sedie è necessario appunto per questo motivo, in
quanto i gomiti, mentre si lavora, dovrebbero stare sullo stesso piano della
tastiera, e non troppo lontani da essa e vicini al busto. Se disponiamo di una
classica seduta senza troppi confort, avremo cura di spingerci sotto il tavolo con
essa e porre così i gomiti sul tavolo. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Le <b>gambe devono essere libere di
potersi estendere sotto il tavolo stesso</b>, e se avete un poggiapiedi, uno
sgabellino, meglio ancora, in quanto, stando a lungo seduti, poterle alzare un
pochino vi farà sentire meglio, cambiando di poco la posizione.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Anche l’<b>illuminazione</b> è importante:
mai la luce diretta dietro di voi o davanti a voi. Le finestre dovreste averle
ai vostri lati, munite di tende o persiane, necessarie quando il sole fa
capolino in modo più insistente e fastidioso. <b>I riflessi sul monitor e in prossimità
del campo visivo vanno evitati</b> tassativamente: ecco perché i tavoli degli
uffici sono rigorosamente opachi e non riflettenti. Lo stesso vale anche per
l’illuminazione artificiale: non devono mai avere un impatto disturbante mentre
stiamo lavorando. Anche in questo caso fateci caso alle luci degli uffici: sono
tutte schermate per questo motivo.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><b>Microclima</b>: se siete freddolose (o
freddolosi) scrivere al computer accanto al termosifone con una buona tazza di
tè caldo può essere molto rilassante. Occhio però a non far scendere troppo la
temperatura in stanza. Stando fermi si amplifica la sensazione di freddo, in
quanto ben pochi muscoli si muovono. Il troppo non fa mai bene, e la virtù sta
nel mezzo. Essere coperti di berretti, sciarpe e guantoni non è la scelta
idonea, poiché avremmo parecchi impicci nel concentrarci e rispondere
correttamente alle mail. Ma nemmeno sudare come quando si è in piscina.
Qualcuno di voi obietterà che anche in piscina è possibile fare del lavoro
agile: certo, ma non in modo continuativo. Potrebbe capitare che in determinati
momenti possiate usare solo lo smartphone, e quindi dedicare qualche ora a
quella specifica mansione anche in riva al mare o a bordo vasca, ma saranno
episodi ristretti e comunque limitati. Dovete vedere lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart working</i> come un impiego a lungo termine, non un ripiego di
qualche ora da fare a casa o in vacanza.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Analizziamo ora l'aspetto del telefono, o <i><b>smartphone</b></i>:
un uso continuativo e protratto nel tempo di questi dispositivi, sempre più
potenti a livelli di emissioni di onde, avrà comunque degli effetti sulla
salute. Il telefonino del XXI° secolo è un delicato e sofisticato compromesso
di tecnologia miniaturizzata, munito di programmi di ogni tipo e con antenne
incorporate della potenza fino a qualche anno fa non immaginabile.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Essendo una tecnologia in rapido
miglioramento e soprattutto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">nuova</i>
(nel 2000 c’erano i telefonini, ma era l’epoca dei Nokia 3210. Completamente
diversi dai telefoni attuali, a partire dagli schermi) ci sono ben pochi studi
a lunga distanza sugli effetti a lungo termine sulla nostra salute. Per “<b>studio
a lungo termine</b>” intendo un’analisi protratta per diversi anni – spesso
equivalenti alla vita media di un essere umano – dove vengono analizzate le
tecnologie usate e l’insorgenza anomala di patologie in qualche modo legate ad
esse. Non basta quindi il caso isolato del… “<i>…cugino di mio padre che usava
notte e giorno il telefono per lavoro e poi a 45 anni è morto di cancro
fulminante alla testa</i>”. I tumori sono malattie multifattoriali, molto complessi
e le cause che li provocano sono spesso misteri anche per chi li studia da
anni: le cause che sentite dire spesso, quelle poi in forma semplificata,
prendetele con le dovute pinze e cercate di andare a fondo della notizia. La disinformazione
e la faciloneria in questi tempi stanno trovando terreno fertile.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">In quest’ottica, quindi, con questi
dispositivi di nuova concezione – ed il relativo campo di applicazione, con
l’implementazione parallela di linee e apparati esterni necessari al
funzionamento degli stessi – <b>non c’è ancora il tempo utile per verificare cause
e effetti sulla loro vera o presunta dannosità verso la nostra salute</b>. Le varie
case costruttrici dicono la verità quando leggete i foglietti sulla sicurezza
in dotazione ai loro prodotti: non c’è alcuna ombra di complottismo o chissà
quale oscura volontà di prenderci in giro. Alla luce attuale dei fatti e del
tempo in cui viviamo, mancano prove documentate – e serie, cioè fatte da
organismi competenti e riconosciuti a livello mondiale – che l’uso protratto
degli smartphone possa condurre a determinate patologie. Magari i nostri nipoti
la penseranno in modo diverso, pensando a noi come irresponsabili a tenere
incollati alla testa questi aggeggi, in quanto col passare del tempo
emergeranno i dati di questi studi che sicuramente sono già in atto. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Se tuttavia ci sorge un dubbio in
merito, occorre agire <b>usando delle precauzioni</b>: evitiamo di tenere
incollato il telefono alla nostra testa, non ponendola a contatto diretto con le
antenne, e distanziamolo semplicemente di qualche centimetro, ad esempio con la falange di
un dito. Adoperiamo le cuffiette, meglio se a filo (sempre se
disponibili): la distanza dal telefono permette di allontanarci dalla fonte
delle emissioni di radiofrequenze, ci libera le mani e questo fa si di poter
lavorare in modo meno vincolante dall’avere il dispositivo attaccato a noi, col
rischio concreto che possa cascare e rompersi. Stesse indicazioni possono essere
adoperate anche col computer: anche questi sono fonti di emissioni
elettromagnetiche, ma non ho ancora visto nessuno stare attaccato per ore ad un
portatile da 15 pollici all’orecchio. </p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Sempre attinente ai computer, le <b>tastiere
</b>dei netbook, notebook, tablet e così via sono torture per i nostri polsi. La
normativa vigente – sempre il D.Lgs. 81/2008, che dovreste conoscere altrimenti
non potreste lavorare… – obbliga tutti i lavoratori, che si trovino ad essere
impiegati per più di venti ore settimanali in postazioni con terminali
portatili, di munirsi di <b>dispositivi di puntamento esterni</b> (i mouse, per capirci) e
<b>tastiere estese</b> (quelle classiche, dalla forma rettangolare, propria dei
computer “fissi”). Non occorre avere lauree in medicina per capirne i perché:
provate di persona a ricopiare dati su un foglio di calcolo per almeno 30 ore alla settimana adoperando un netbook da 10 pollici. O anche a postare articoli e
trascrivere ricette sul vostro blog, sempre con le stesse modalità. Forse
sarete comodi le prime ore, ma dopo una settimana di lavoro già comincereste ad
avvertire dolori o accusare “qualcosa che non va” nelle mani. Se non siete
ancora convinti, state incollati al terminale così per un paio di mesi. Non
oltre però. E non andate a dire poi che l’avete fatto perché scritto su un blog
di uno psicologo che parlava di <i>smart working</i>:
credetemi, chiedete al vostro capo (se siete dipendenti) una tastiera
supplementare o investite 10 euro (se siete collaboratori in partita iva) in
questo dispositivo. Eviterete dolori e grossi fastidi in futuro.</p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Tempo fa si adoperavano dei <b>monitor
</b>molto “importanti”, nel senso che erano veri e propri televisori, pesanti e
ingombranti, piazzati a pochi decimetri dai nostri nasi: ora fortunatamente la
tecnologia si è evoluta. Il peso si è notevolmente ridotto, la risoluzione è
andata via via migliorando sempre più e non si necessità più di schermi
supplementari per contenere la brutalità delle radiazioni emesse da questi
aggeggi. Chiedete ai vostri zii, familiari, amici come si stava nell’epoca dove
stavano incollati a questi monitor, fino a qualche anno fa: la vista perdeva
colpi, si avevano frequenti mal di testa e non era poi tanto piacevole
trascorrere ore e ore così. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">I computer di adesso dispongono di
visori dove è sempre possibile calibrare e regolare sensibilmente la <b>luminosità, il
contrasto, la nitidezza</b> – specifiche già presenti nelle leggi di qualche
decennio fa, tra l’altro – e sentire meno così la difficoltà di stare tanto
tempo a contatto con essi. È buona norma comunque distogliere lo sguardo ogni
venti, trenta minuti, tenere aerata la stanza e bere acqua. L’<b>idratazione è
fondamentale</b>, specie per gli occhi, composti in massima parte da questo
elemento chimico.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Poi ci sono altri strumenti a
corredo della nostra postazione. Come la <b>stampante</b>. La stampante a toner è una
meraviglia dal punto di vista tecnologico: la prima che vidi, un secolo fa
(già. Correva l’anno 1990 e stavo frequentando l’Istituto professionale di
Grafica pubblicitaria), rimase nel mio cuore. Quando usciva la stampa sembrava
che una parte di un libro si fosse clonato: perfetta, dai bordi puliti, nitida.
E calda. Spesso molto calda, al limite dell’autocombustione. Ogni tanto però
queste stampe si… volatilizzavano. Nel vero senso del termine, in quanto
l’inchiostro stava finendo. All’epoca i professori spiegarono a noi sbarbatelli
di stare attenti a quella polverina, e di non cimentarsi assolutamente nel
cambiare noi il toner. Da una parte perché era rovente e dall’altra perché
quella polverina era molto pericolosa per la nostra salute. Superfluo dire che
un adolescente ignora la seconda parte e stava più attento a non scottarsi, in
quanto quello era il reale pericolo che vedeva davanti a sé.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Le <b>stampanti a toner non vanno mai
e poi mai utilizzate nello stesso ambiente di lavoro dove si vive o si
soggiorna per diverse ore al giorno</b>. Se questa condizione non fosse possibile
essere attuata, dovremo fare in modo da avere un costante ricircolo di aria,
che tradotto in periodi invernali significa “tenere la finestra aperta e farci
congelare tutti”. In ufficio le stampanti a toner sono poste in prossimità di
una finestra, lungo un corridoio (il già citato D.Lgs. 81/08 è molto chiaro in
merito circa la loro allocazione), o comunque poste in modo tale che i
dipendenti siano tutelati quanto più possibile nella loro salute. Il cambio del
toner, inoltre, andrebbe fatto solo munendosi di presidi di protezione idonei
(guanti in lattice) o lavandosi bene le mani a fine operazione. Credo sia
superfluo ricordare come il rifiuto, il toner usato, vada in appositi
contenitori e inviato ad un centro di smaltimento specializzato.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Recentemente ho notato un gran
diffondersi di stampanti casalinghe di questo tipo, spesso a prezzi convenienti
e dalle dimensioni ridotte, acquistabili anche online o nelle principali catene
di informatica. Molte di queste poi comunicano con computer e telefono tramite
una rete senza fili, il che le rende molto pratiche e funzionali. Le stampe,
poi, sono sempre perfette e di gran qualità. Le stampanti a toner stanno
sostituendo l’altro tipo di stampanti, quelle ad “inchiostro liquido”:
quest’ultimo tipo di periferica non è così pericoloso come l’altra. Le
cartucce, spesso rigenerabili, sono più piccole rispetto ai toner, e si tratta
fondamentalmente di inchiostro, appunto. Non così dannoso per la salute come il
toner. La qualità di stampa è leggermente inferiore e il consumo di cartucce,
più piccole, è maggiore.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">La locazione di una stampante a
toner a casa è una scelta delicata: evitate se possibile di piazzarla vicino
alla cameretta dei pargoli e mettetela magari in un disimpegno, meglio se in
prossimità di una finestra, e comunque mai a contatto con la postazione fissa
dove deciderete di lavorare, o di studiare. Anche se spenta e anche se sicura,
la stampante a toner può comunque rilasciare inchiostro polverizzato, cui è
meglio non venirne a contatto in modo continuativo.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Ma lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart working</i> richiede poi un’accurata conoscenza dei nostri
limiti: lavorare da casa è sì più semplice, per certi versi, ma spesso si tende
a fare più del necessario e lavorare più del dovuto. Tante volte capiterà che,
proprio perché si sta ultimando una serie di mansioni, si ritardi nella cura
della persona o della famiglia: spesso le donne sono gli Angeli (veri!) del
focolare, e a loro sono spetta prevalentemente cucinare e sistemare casa. Confido in un futuro migliore, dove anche gli uomini si adegueranno a queste mansioni - compreso lo stirare, una delle attività casalinghe notoriamente più odiate...<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Quando lavoriamo tra le quattro
mura domestiche, sapendo che siamo pagati e remunerati, potremo tardare di accendere
l’acqua per la pasta, ad esempio. È ben diverso del lavorare in uno studio dove
a mezzogiorno, mezzogiorno e mezzo, vediamo gli altri colleghi alzarsi e andare
via. Nello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart working</i> siamo da
soli. Eventualmente ci sarà la collega ad avvisarci, tramite messaggio, che si
allontana dal posto di lavoro. Fisicamente, però, non potremo vederla. L'aspetto sociale del lavoro agile rappresenta per molti un reale disagio. Il lavoro in ufficio serve a rompere la monotonia e le abitudini familiari: potrebbe capitare che in famiglia ci sentiamo poco compresi e capiti per ciò che siamo, mentre al lavoro succede il contrario. </p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Può anche capitare che ci arrivi
una mail ad un’ora impropria, come alla mattina presto o alla sera tardi:
spesso lo smartphone è collegato con la posta aziendale, e vediamo in tempo
reale la comunicazione pervenutaci. In condizioni “normali” la nostra
vita è scandita in altri modi: la posta aziendale, ad esempio, sappiamo di
aprirla una volta arrivati in ufficio e la chiuderemo poco prima di rincasare,
quando il calcolatore elettronico si spegnerà.</p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Nel lavoro agile, però, il calcolatore
elettronico rimane sempre acceso, e noi con lui. Possiamo spegnere il computer
portatile, ma non il telefonino. Succede anche negli altri casi, quando siamo
in azienda, certo: ma se vediamo arrivare una comunicazione di un cliente
mentre siamo in autobus o in auto, aspetteremo a rispondere, probabilmente,
rimandando la risposta quando rientreremo nella postazione.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Diversamente da quando si è casa,
dove siamo “sempre in postazione”, e accendere un pc per evadere una richiesta,
magari giunta alle 2 di mattina, ci costa poca fatica. Alla fine non prendiamo
sonno, siamo mezzi svegli, la famiglia dorme e non disturbo nessuno: clic! <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">In questo senso dobbiamo<b> imparare a
tutelarci</b>. Non sta bene farci carico sempre e comunque del lavoro per cui siamo
pagati. Abbiamo bisogno dei nostri spazi, dei nostri tempi, delle nostre
libertà. Giocare coi figli, cucinare per passione, leggere o semplicemente fare
quattro passi staccando con i tormenti dell’ufficio. Dobbiamo imparare a
delegare, a chiarire a noi stessi delle nostre libertà, che è molto più
difficile che dirlo agli altri.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><b>Lavorare troppo, in questo senso, satura
il nostro cervello di pensieri e riflessioni che alla lunga giocano a suo
sfavore</b>. Ricordo tempo fa, quando ero dipendente di una cooperativa, che
arrivai ad esser troppo “sul pezzo”, perennemente assorto nelle continue
richieste che mi arrivavano sul telefonino. Iniziai ad avvisare tutte la
sintomatologia da stress da lavoro (evito di entrare nel dettaglio. Ho già
scritto in merito sull’argomento su questo blog). Feci quindi un’azione
semplice: tolsi dal telefono l’account della posta aziendale. Fu come prendere
fiato: in questo modo avevo più energie – e meno stress – da dedicare ai miei
incarichi. La posta e le comunicazioni le evadevo una volta in ufficio, e i
problemi li risolvevo sul momento. I fine settimana erano di nuovo miei.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Come scrivevo all’inizio, meglio prediligere un lavoro che ci piace fare. Quando siamo immersi nelle nostre attività il
tempo vola, ma dobbiamo sempre ricordarci della nostra salute: stare davanti al
computer va bene, ma nel lavoro agile siamo noi gli imprenditori di noi stessi,
siamo noi che decidiamo quando iniziare, quando fermarci e quando riprendere. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Amo il mio lavoro. Essere
psicologo, psicoterapeuta, è una gioia per cui ho speso tanti anni a studiare e
a formarmi, e non voglio smettere. <b>Quando si ama ciò che si fa siamo anche in
grado di diversificare le tante mansioni a cui andiamo incontro</b>: ci sono momenti
che dedichiamo più attenzione a quel dato aspetto (ad esempio leggere un
articolo), altri dove dobbiamo essere presenti (coi clienti, con le persone,
con gli allievi), altri dove dobbiamo semplicemente “resettare” la mente e
riposarci, anche solo chiudendo gli occhi e fare in modo di vivere i pensieri
che avvertiamo come se fossero nuvole bianche su un cielo azzurro. Le lasciamo
andare per la loro strada, non ci fissiamo su di esse. Ci saranno altri momenti
per dedicare loro l’attenzione dovuta.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Concludendo: lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart working</i> può agevolare molto la
nostra carriera, ma dipende molto da noi. Non diamo per scontato tanti elementi
(tipo lo stare a casa in ciabatte e tuta da ginnastica), e riflettiamo su di
essi, alle cose apparentemente più semplici e scontate. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">Prima ancora che sullo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">smart,</i> <b>concentriamoci su di noi</b>. Sulle
nostre necessità, sui nostri desideri e ciò che vogliamo e possiamo fare in
quel momento. Solo così, credo, riusciremo a non essere sopraffatti da questa
“nuova” modalità operativa di lavoro.</p><p></p>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-76497324521691616772020-06-11T10:50:00.001+02:002020-06-11T12:01:31.792+02:00Un'introduzione allo stress lavoro-correlato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_EfUQBi5ABw9R8QWts05K3rS5KzoVY7zLBB5yFHreHb8N2tEbo-whoo16_BMaEv68lJY8ae2Puvn8z7sAQlw2yjSNy2MMmP1vMdyJbQAuGCTWUpGI98d3sE3GEfQoLEsx_gzY00YzYrw/s1600/stress-lavoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="339" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_EfUQBi5ABw9R8QWts05K3rS5KzoVY7zLBB5yFHreHb8N2tEbo-whoo16_BMaEv68lJY8ae2Puvn8z7sAQlw2yjSNy2MMmP1vMdyJbQAuGCTWUpGI98d3sE3GEfQoLEsx_gzY00YzYrw/s320/stress-lavoro.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
In Italia le conseguenze sul lavoro dello stress sono state ufficialmente riconosciute a partire dal 2008, quando uscì l'attuale normativa sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, il TU. 81/2008.<br />
<br />
Queste slide <a href="https://drive.google.com/file/d/1o72TDH5sL2UVW7LAntgCIvmX4CCxzgTM/view?usp=sharing" target="_blank">(scaricabili qui)</a> trattano proprio di questo: una panoramica sul concetto di stress e dell'ansia, le principali patologie correlate allo stress (burn-out, mobbing, stalking, straining) ed alcune indicazioni per gestire in modo ottimale le situazioni riconducibili ad esso.<br />
<br />
Per altre informazioni più dettagliate potete contattarmi via mail, via telefono/whatsapp o via social.<br />
Buona letturaBruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-7428290992287627712020-05-05T10:29:00.003+02:002020-09-25T11:10:39.508+02:00Supporto psicologico online ed in studio - Coronavirus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeilqYngfqQBjgfknWvLakV2avzHHisDLsi4tNhx6VGeaTTzuJl5xuP2MoN6RgGiMKIngXPJXhV170ld8wfqZ3fyVQNcUSyyGUQe_2fA8dDyuXuLEbSHlY762yq83yYD5HRbO7grRY8bc/s1600/184341621-bf451311-091a-469a-b481-41ed44c00324.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="358" data-original-width="644" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeilqYngfqQBjgfknWvLakV2avzHHisDLsi4tNhx6VGeaTTzuJl5xuP2MoN6RgGiMKIngXPJXhV170ld8wfqZ3fyVQNcUSyyGUQe_2fA8dDyuXuLEbSHlY762yq83yYD5HRbO7grRY8bc/s320/184341621-bf451311-091a-469a-b481-41ed44c00324.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>Care lettrici, cari lettori.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">In accordo quindi con l'iniziativa dell'<b>Ordine Nazionale degli Psicologi</b> (<a href="https://www.psy.it/psicologi-contro-la-paura" target="_blank">Psicologi contro la paura. Cliccare qui per aprire la pagina web</a>), mi rendo disponibile a dare un supporto per tutti coloro che lo vorranno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Metto a disposizione pertanto l'esperienza e le competenze acquisite in <b>oltre 10 anni</b> nel settore del <b>ricollocamento professionale</b>, della <b>psicologia dell'emergenza</b> e di oltre 16 nell'ambito del settore <b>clinico</b>, compreso il trattamento dell'<b>ansia</b> e dei disturbi ad essi derivati. </div>
<div style="text-align: justify;">
Potete contattarmi via skype (bruno.marzemin), via telefono (392 113 36 37), via <a href="https://www.linkedin.com/in/bruno-marzemin-1622232a/" target="_blank">LinkedIn </a>o via mail, o semplicemente scrivendo nello spazio dei commenti per avere ulteriori informazioni. Da diversi mesi opero anche con le <b>principali piattaforme didattiche a distanza</b> (Zoom, HangOut, FreeConferenceCall). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre partecipo anch'io all'iniziativa promossa da diversi colleghi relativa alla "<a href="https://www.psicoterapia-aperta.it/" target="_blank">Psicoterapia Aperta</a>": all'interno di questo spazio potrete trovare tanti professionisti vicini a Voi, disponibili ad erogare servizi psicoterapici a tariffe vantaggiose, ed in pieno rispetto con le normative nazionali attualmente vigenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Confesso onestamente che <b>spero di avere meno contatti possibili</b>: questo significherà che avrete <b>trovato da soli le risorse</b>, segno tangibile di una buona salute ed integrità psicologica, nonché di un adattamento efficace alla situazione complessa come questa.</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>(Antico proverbio cinese)</i></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-84523812937766961492017-01-28T18:42:00.002+01:002017-01-28T18:42:27.613+01:00Strategie<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">“<b>Dai un pesce a un
uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta
la vita</b>” (proverbio cinese)</span></blockquote>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqIcJUA4I6StHGhA8zRMTQllOgRKGzN3LhZa8FsC0NeEPMvxKKlC5a_7e7Px2yow4E7Pkrmso-UxPYzlwfQRUmqH1S0UTPUW9TNSfhtrof7DWkxMgJRg0cQLLhTfdhm_bgsoQsYjm7vJo/s1600/1303aac267354021b643175137dccb2c.png_srz_600_600_85_22_0.50_1.20_0.00_png_srz.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqIcJUA4I6StHGhA8zRMTQllOgRKGzN3LhZa8FsC0NeEPMvxKKlC5a_7e7Px2yow4E7Pkrmso-UxPYzlwfQRUmqH1S0UTPUW9TNSfhtrof7DWkxMgJRg0cQLLhTfdhm_bgsoQsYjm7vJo/s200/1303aac267354021b643175137dccb2c.png_srz_600_600_85_22_0.50_1.20_0.00_png_srz.png" width="200" /></a></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>L’intenzione alla
base di questo scritto è quello che sta al centro del proverbio sopra
riportato: è ambizioso, questo si. Ma ci provo.<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>L’argomento riguarda
ancora la ricerca del lavoro. In realtà questo brano nasce più per esigenze
prettamente egoistiche, in quanto vorrebbe essere una traccia scritta e stampabile
da parte di tutti quelle donne e uomini che sto seguendo in questi mesi nella
ricerca di un incarico.<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Permettetemi
un’ultima precisazione: non scrivo e non redigo il blog per poter trarre un
interesse economico. Questo mi viene dato dagli ingaggi con i miei committenti.
Né per procacciarmi pazienti (odio
questa parola, e cerco di farne uso il meno possibile. A partire dal modo di
esprimermi). La pubblicità del mio operato la faccio soprattutto attraverso Linkedin:
il social network del mondo del lavoro. Oltre che, ovviamente, direttamente, da
parte di chi mi conosce di persona.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Premessa conclusa,
passiamo alla <i><b>parte operativa</b></i>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il fulcro del nostro
impegno e del dispendio di energie <b>parte dall’esigenza di trovare un lavoro</b>, un
incarico, una mansione, che ci <b>permetta da una parte di avere un ritorno
economico dalle nostre azioni</b> e dall’altro di <b>poter riacquistare la nostra
identità come persona</b>. Infatti per chi è disoccupato il sentirsi defraudati
della nostro posto nel mondo è opinione assai frequente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non a caso, un modo
per poter mettere all’angolo un uomo e torturarlo sta proprio nel fargli
perdere lavoro e ruolo sociale. Non mi dilungo oltre in merito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Vorrei
che fosse chiaro che chi sta a casa perché senza un contratto è <i>normale</i> sentirsi giù di morale ed in
preda ad una forma transitoria di alterazione del tono dell’umore.</b> Ansia,
comportamenti socialmente discutibili, e via dicendo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Comprendo in questa
forma mentis – transitoria, perché una volta che facciamo un colloquio di
lavoro, firmiamo per un incarico e re-iniziamo a lavorare, essa viene a
modificarsi – anche la difficoltà tangibile di mettersi a tavolino e ragionare
in modo logico e produttivo per poter uscire da quella (permettetemi il
termine) <i>fogna.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco perché dico
sempre ai miei <i>beneficiari</i> di
<b>iniziare la ricerca del lavoro a piccole dosi, in modo leggero all’inizio, ma <i>costante</i></b>. Perché se mi butto a capofitto
8 ore al giorno inviando curriculum ovunque e a chiunque produco <b>due effetti
negativi</b>: il primo è che molto probabilmente <b>non arriverò a niente</b>, anche se
siamo convinti che “<i>più domande di lavoro faccio più probabilità ho di
riprendere a lavorare</i>”. No, non è vero. Se sbaglio nella strategia del modo di
candidarmi sarà come sparare a casaccio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il secondo effetto negativo,
conseguente al primo, è dovuto proprio dal fatto di <b>amplificare quel mio stato
d’animo di partenza</b>. Se sono giù di morale e trovo la forza per tornare a fare la ricerca di un lavoro, e non noto risultati, tornerò nuovamente a stare male. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Dimenticavo: <b>quando non si è in forze, <i>la concezione del tempo è distorta</i>.</b> Se
invio dieci domande il lunedì, il martedì mattina – aprendo la mail e non
vedendo nulla di nuovo – torneranno i pensieri nefasti. “<i>Nessuno mi vuole,
passerò la mia vita a campare di stenti…</i>” Piano: sono passate meno di 24 ore.
Date tempo materiale ai vostri destinatari di leggere e ragionare sulle vostre
proposte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Quindi: <b>cercate di
dedicare un’ora al massimo al giorno per questo tipo di attività. Ma cercate di
farlo in modo costante</b>. E possibilmente in modo progressivo. In quell’ora lasciate
perdere i sensi di colpa. Non è in quel momento che val la pena pensarci:
sprecate energia, che in questi momenti averne a disposizione è come disporre
di oro colato. Siate egoisti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Come, però? Il
paragone con la guerra ci può tornare utile. Siete i generali di voi stessi. La
vostra testa è il comando centrale, le vostre mani e le vostre gambe le vostre
armi per arrivare all’obiettivo. </span><span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">Il vostro compito è
quello di arrivare ad ottenere un lavoro. In guerra, il vostro incarico quello
di conquistare uno stato per poter disporre di risorse utili alla vostra
economia (petrolio, pietre preziose, oro…)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno stato maggiore
dell’esercito per arrivare a fare questo per <i>prima cosa s’informa</i>. <b>S’informa
sulle forze che ha a disposizione e come può fare materialmente per poter
raggiungere il centro nevralgico dello stato che intende raggiungere</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In un
secondo momento deciderà che paese occupare. Dopo di che passerà all’azione. Il
gioco degli scacchi è un’ottima palestra. Ma – parlo a titolo personale – a
volte è un pochino noioso…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Cercate di farlo
anche voi: <b>in primis informatevi sulle vostre capacità, fate il punto della
situazione sui lavori che avete fatto, che cos’avete tra le mani, per poter
arrivare ad avere un lavoro</b>. <i>Quale</i>
lavoro lo deciderete <i>dopo</i>. Intanto
prendete consapevolezza. Credo sia chiaro a tutti a cosa serva il curriculum
vitae (europeo, non europeo, ecc.): mettere nero su bianco le nostre
aspirazioni, i nostri lavori, le nostre capacità e abilità. E se siete giovani,
appena usciti dalla scuola? Metteteci i vostri interessi. Se non li avete
ancora, trovateli. A 20 anni avete il mondo in mano. Quando mai vi capiterà più
di avere un’occasione simile? Potete fare e diventare di tutto. Anche cambiare nazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Una volta chiarito
bene chi siete e di cosa potete disporre, siete nella fase del guardarvi
attorno e stabilire dove orientare i vostri sforzi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In guerra, una volta
che so quante risorse militari ho, inizio a ragionare dove poter attaccare. Ma
per far questo <b>devo aver chiaro DOVE farlo e quali sono le vie per poter
arrivare a neutralizzare le difese del nemico e giungere al palazzo del potere</b>.
Solo allora pianifico il mio intervento, cercando di arrivare all’obiettivo con
il minor numero di perdite e nel modo più veloce possibile, onde evitare così
il <i>logoramento</i>, che porterebbe alla
distruzione quasi totale del mio esercito. <i>In Veneto lo sappiamo bene, visto
che portiamo ancora i segni visibili della Prima guerra mondiale sulle nostre
terre. </i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tornando a noi,
<b>dovremo chiarire dove poter proporci</b>: aziende private, agenzie per il lavoro,
agenzie di ricerca e selezione del personale, cooperative sociali… <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Attenzione però! <i>Un
buon condottiero sa adattarsi ai tempi che corrono</i>: duemila anni fa le guerre
si conducevano con spade e frecce. Ora gran parte del lavoro viene fatto con l’<i>intelligence</i> e con armi molto <i>dannatamente</i> letali e raffinate. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Quindi se trent’anni
fa bastava portare un pezzo di carta manoscritto elencante i vostri dati nelle
aziende locate nella zona industriale del vostro paese, ora</b> – ahimè! –<b> non è
più così.</b> Come si fa allora? Domandate. Informatevi. Reperite informazioni. <i>Su internet si trova di tutto</i>. Chiedete,
se non siete aggiornati. Non importa a chi, mirate al risultato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">Createvi una lista
delle </span><b style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">agenzie per il lavoro vicino a dove risiedete</b><span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">, e così fate pure per le
agenzie di ricerca e selezione del personale, come pure le cooperative. </span><i style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">Google
</i><span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">vi sarà accanto, non dovrete faticare più di tanto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Iscrivetevi ai loro siti:</b> è
noioso, terribilmente noioso. Ogni agenzia ha il suo sito, con le sue modalità
d’iscrizione. Se abitate in una grande città le filiali principali delle
agenzie per il lavoro (chiamate “Hub”) possono anche essere più di 20. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Dedicate tempo
all’iscrizione quel tanto necessario</b>, senza stancarvi troppo (altrimenti correte
il rischio di perdere fiducia in esse). Tre iscrizioni in altrettanti siti al
giorno sono sufficienti. E ogni sei mesi – se siete ancora a casa – tornateci per
aggiornare la vostra posizione, se nel mentre avete fatto qualcosa di
temporaneo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Parentesi</b>: <i>agenzie
per il lavoro e agenzie per la ricerca e selezione del personale NON funzionano
allo stesso modo</i>. Le prime, di solito, sono multinazionali e potete trovare sportelli
e filiali sparsi in tutto il territorio nazionale. E quelle più grandi anche
all’estero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Le agenzie di ricerca e selezione del personale funzionano
diversamente, in quanto fanno solo ricerca e selezione (a differenza delle
agenzie per il lavoro dove la normativa italiana richiede criteri di
qualificazione molto più complessi). Altro discorso riguardano le cooperative
sociali: qualora vi assumessero sappiate che non sareste lavoratori <i>somministrati</i>, ma soci lavoratori. Altra
retribuzione dovuta ad altri contratti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMRiCCO8mQZo5thbnGanlgYhJllu3esSck2hur7oCkXJGobI735_6fxZiPXwMotQ7fgViJsK2-wC-5bxC_4s6l8hhg0pXBnCzyBv-yByd7ccQZOPYkZ4Q80-y9hrDPAGUukYCKH8W3mX4/s1600/scrivi2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMRiCCO8mQZo5thbnGanlgYhJllu3esSck2hur7oCkXJGobI735_6fxZiPXwMotQ7fgViJsK2-wC-5bxC_4s6l8hhg0pXBnCzyBv-yByd7ccQZOPYkZ4Q80-y9hrDPAGUukYCKH8W3mX4/s200/scrivi2.jpg" width="161" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed infine createvi
anche una <b>lista di aziende dove intendete candidarvi</b>: nero su bianco,
anche qui. Google e pagine gialle come <i>intelligence</i>
fanno miracoli: usate questi siti. Se presente un collegamento internet
dell’azienda/fabbrica, andate a guardarlo e fatevi un’idea. Spesso c’è la
sezione “lavora con noi”, dove qualche realtà produttiva pubblica le posizioni
ricercate. In questo modo evitate di passare per un intermediario (agenzia per
il lavoro, ricerca e selezione del personale, cooperativa) e approcciate in
modo diretto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Sempre meglio se
prima di inviare facciate un colpo di telefono</b>, così da evitare di mandare a vuoto
un invio (sperato e faticato!) di un vostro curriculum. La telefonata vi serve
anche a capire se innanzitutto cercano lavoratori e come preferiscono venga
inviato il cv. (Alcune aziende prediligono la parte formale, come si usava una
volta. Cioè <i>a mano</i>)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ora dovreste
esserci. Il passo successivo è passare all’azione:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">avete il curriculum “fresco
di stampa”, le idee un pochino più chiare, qualche elenco di aziende da
contattare. Guardate cosa offrono le agenzie per il lavoro, le cooperative, chi
si occupa di ricerca e selezione, e candidatevi. <b>I passaggi della ricerca del
lavoro si concludono qua</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjXSi_msFaMfH5hwsIrsNFgcgyCRTcqv0eA7Ap24lyRZKAn8d-R7GUMLUEID7V0sri-nyMiMUVgqZxWhv3KA8cbrjnWz319_fsIy8V-kctxYB_XCSRxdVbUqalkqvGKeR0nXG55YR8pL4/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjXSi_msFaMfH5hwsIrsNFgcgyCRTcqv0eA7Ap24lyRZKAn8d-R7GUMLUEID7V0sri-nyMiMUVgqZxWhv3KA8cbrjnWz319_fsIy8V-kctxYB_XCSRxdVbUqalkqvGKeR0nXG55YR8pL4/s200/images.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Prima di lasciarvi
davvero ad iniziare la vostra personale e fruttuosa ricerca, vorrei permetter
di fare alcune precisazioni:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">1- i<b>mparate col
tempo a fare esperienza sugli annunci “civetta”</b> o a fantomatici annunci dove vi
promettono lavori da sogno con retribuzioni da top manager “<i>in pochi semplici
clic del mouse</i>”. In tanti anni che faccio questo mestiere non ho mai visto
lavori dove in un battibaleno si inizia una carriera e a far lievitare il conto
in banca in maniera magica. Si, non escludo che ci siano. Ma siamo nel campo
dell’illegalità, e difficilmente chi si occupa di mansioni simili versa all’INPS
i contributi previdenziali… <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">2- <b>Imparate a
leggere gli annunci di lavoro</b>, specie sui vari siti di ricerca lavoro. Gran
parte di essi sono collegamenti che rimandano ad annunci di agenzie per il
lavoro. Tanti siti internet fanno la loro fortuna non per i contenuti in essa
pubblicati, ma dal numero di <i>clic</i> che
riescono a calamitare. Non preoccupatevi, con un po’ di pratica diventerete
esperti nel riconoscerli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">3- <b>Progetti
finanziati dal Fondo sociale europeo</b>: sono interventi istituzionali per ridurre
la disoccupazione. Vengono coinvolte diverse realtà, tra cui agenzie per il
lavoro, centri per l’impiego, organismi di formazione accreditati. Garanzia
Giovani (e l’ultima nata, Garanzia Adulti) sono gli interventi più famosi. Sta a
voi decidere se aderire: potreste essere contattati dai Centri per l’impiego o
farlo di vostra spontanea iniziativa (sempre che rientriate nei parametri di
selezione richiesti). Riconoscibili in quanto questi progetti sono fatti –
grossomodo – con la stessa forma: <i>una fase di tot ore dedicata alla formazione,
una seconda fase di due-tre mesi di media di tirocinio</i> (che può esser
retribuito o no) <i>e un’ultima ed eventuale fase di ricerca del lavoro o
counselling.</i> Non è detto che dove andrete a fare tirocinio vi assumano: in
questo periodo godono di sgravi contributivi, ma finito questo gli incentivi
terminano. E terminerà molto probabilmente la vostra esperienza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">4- <b>Errori di
valutazione</b>. Ne ho già parlato nel post del 20 settembre 2016. Il lavoro non vi
cadrà mai dall’alto. Candidarvi per qualsiasi posto di certo poi non vi mette
in buona luce. Il selezionatore deve vedere in voi quel <i>qualcosa</i> che gli altri non hanno: competenze, capacità ed abilità
sta a voi elencarle e mostrarle all’altro. E se siete intimamente pessimisti,
questo modo d’essere trasparirà nel comportamento. <i>Comunichiamo solo col 7% in
forma verbale. Il rimanente 93% è dato dagli aspetti paraverbali e non verbali
</i>(per dettagli, anche in questo caso, ne ho parlato ampliamente nel post del 21
marzo 2013).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">5-<b> Prendete le
distanze da chi offre voi panacee miracolose <i>scovalavoro</i> e si propone come detentore di chissà quali magiche
tecniche</b> che vi trasformeranno in leader in lavori da sogno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Ricordatevi che
siete in un momento dove le vostre energie sono ai minimi storici</b>, e spenderle
in meeting con personaggi <i>discutibili</i>
o acquistare i loro rimedi sotto forma di libri o eBook (<i>a
pagamento. </i></span><span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>A basso prezzo, ma spesso a pagamento. Se sono gratuiti spesso si tratta di brevi pubbicazioni, che inviano ad altri prodotti. Acquistabili sborsando pochi euro</i>) <b>non è una strategia molto efficacie</b>,
anzi. Ne potreste uscire un pochino euforizzati dopo averli incontrati o letti,
ma vi accorgereste solo dopo dell’aria fritta che vi hanno venduto. E che
<b>magari quel tempo </b></span><i style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>perso</b></i><span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><b> potevate
impiegarlo contattando delle aziende</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">Anche se certi figuri sembrano non
vendervi nulla, sappiate che nessuno fa nulla per niente, e <b>un interesse lo
dovranno avere per forza di cose</b>. Magari a fine incontro vi chiederanno
<i>innocentemente </i>di aderire a qualche mailing-list, o di passare a trovarli nel
loro studio o ufficio. E da quel momento tutto vi sarà più chiaro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Concludendo</b>: avete
già dedicato tempo sufficiente alla lettura se siete arrivati a leggere queste
ultime righe. Tempo quindi di mettere in pratica, ma seguendo i vostri tempi ed
i vostri ritmi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Beninteso: <b>nei
periodi di profonda recessione economica, come quelli odierni, cercare e
trovare lavoro E’ difficile.</b> La ricerca del lavoro è un gran dispendio di
energia psichica e di sofferenza, in quanto i risultati dei nostri sforzi non
li vediamo nell’immediato. I segni di ripresa, cioè aziende che (ri)tornano ad
assumere, ne vedo sempre di più. Lenta, ma c’è. E così dovremo fare anche noi. Continuare
e perseverare nel proporci, <i>sponsorizzarci</i>,
promuoverci e restare attivi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">“<b>Prima o poi l’amore
arriva</b>”. In questo caso la frase è di Stefano Benni, uno dei più prolifici e bravi
scrittori dei nostri tempi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Parafrasatela a modo
vostro.</span><span style="font-family: Courier New;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZRlAsiaeRXkmd-8s98uVBZWCdMGIyVxX3KAiD65SCM5yKeCp4Wv7dsDC-a3o3EyfPx0XcPzJ3ukkTBTM4JZXJAWi0hASzn-FeWm_HKiI6crVtC4SxYSYHkC6DmDv6C65nqRdD5Jq6OJM/s1600/shutterstock_80965129-e1362471925674-300x136.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZRlAsiaeRXkmd-8s98uVBZWCdMGIyVxX3KAiD65SCM5yKeCp4Wv7dsDC-a3o3EyfPx0XcPzJ3ukkTBTM4JZXJAWi0hASzn-FeWm_HKiI6crVtC4SxYSYHkC6DmDv6C65nqRdD5Jq6OJM/s1600/shutterstock_80965129-e1362471925674-300x136.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-31465770061819077872017-01-25T15:19:00.001+01:002017-01-29T10:56:53.029+01:00Pro e contro il cv formato europeo<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjljCJdxWJJRontSXS5pUapC9rIN7pdpNt4sdeE2fmSwv_hABLTd9e7ZVVVdA9cFCpl8IJfTEEEygwy43MhJN87eplp9spmR0jSukYWuxxQWoGz-Q9ToKt-hKXqUPPJK9gaOjy6N6K4AX8/s1600/curriculum-vitae-europeo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjljCJdxWJJRontSXS5pUapC9rIN7pdpNt4sdeE2fmSwv_hABLTd9e7ZVVVdA9cFCpl8IJfTEEEygwy43MhJN87eplp9spmR0jSukYWuxxQWoGz-Q9ToKt-hKXqUPPJK9gaOjy6N6K4AX8/s200/curriculum-vitae-europeo.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Leggo spesso su Linkedin, il principale social-network dedicato al lavoro, e ascolto molte persone dove non manca occasione per mettere in discussione il curriculum vitae nel formato europeo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Molti lo odiano, e ben pochi lo apprezzano. Sento leggere – e dire – che è anonimo, poco personale, denota poco di sé, non rappresenta quel che realmente il lavoratore è. O semplicemente: “E’ brutto”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A onor del vero ho notato ben poche critiche costruttive. Non basta solo dire male e denigrare: la critica funziona se ha un fine, che mira al miglioramento. Altrimenti è polemica. E con le polemiche, mi si perdoni, non si arriva da nessuna parte. E per criticare bisognerebbe avere un minimo di conoscenza a riguardo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il formato europeo lo “incontrai” per la prima volta nel 2008. Prima di allora la creazione di un curriculum era dettata molto dalla competenza e dal gusto grafico/stilistico da parte dell’utilizzatore. Se la persona era confusa, il cv appariva confuso e le informazioni in esso contenuto erano sparpagliate.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il formato europeo mi spiazzò, quando iniziai a lavorarci. Mi spiazzò positivamente, in quanto finalmente c’era un ordine e una logica. In quegli anni iniziai a collaborare con le principali agenzie per il lavoro, e vidi la mole di curriculum che quotidianamente le impiegate e gli impiegati delle varie filiali ricevevano (e ricevono). Non solo in formato cartaceo, ma anche (e soprattutto) via mail.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Mi misi nei loro panni, e pensai che dopotutto doveva esser comodo anche per loro. Immaginatevi di selezionare e dare una catalogazione mentale a quelle miriade di scritti che investono le vostre scrivanie. Immaginatevi che non stiate facendo solo quello, ma stiate rispondendo al telefono, parlando di persona con colleghi e lavoratori e qualche vostro capo stia monitorando in remoto le vostre attività.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">L’europeo abbrevia i tempi di lettura da parte del selezionatore: vede subito a colpo d’occhio quanti anni avete, di dove siete e cosa avete fatto. E per quanto tempo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il compito di chi cerca lavoro non deve essere quello dell’originalità, quanto piuttosto quello dell’efficacia del messaggio che vuole passare. Leggo spesso che questo tipo di formato limiti molto la capacità espressiva del candidato. Certo. Perché deve standardizzare un insieme di cluster di informazioni (lavori fatti, studi, corsi, ecc.).</span></div>
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<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">È un curriculum vitae, non è un biglietto da visita: quest’ultimo deve dare un accenno all’altro di chi siete, condensato in un foglietto di pochi centimetri. Nel curriculum abbiamo a disposizione più carta. Dobbiamo essere sintetici, ma non ermetici. Peggio ancora prolissi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Mi si potrebbe obiettare che allora il formato europeo vale solo per le agenzie per il lavoro. E le aziende che assumono in proprio? La mia personale esperienza mi fa dire che coi tempi che corrono gran parte delle aziende ricorrono alle ApL per le assunzioni. Oppure a qualche agenzia di ricerca e selezione del personale. Le quali dispongono di più tempo materiale per il processo di selezione, ivi compreso più tempo per lo screening dei cv.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nel complesso però, gran parte della ricerca del personale viene fatto dalle agenzie per il lavoro, che sono spesso realtà multinazionali, con filiali sparse in modo capillare su tutto il territorio nazionale.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Spezzo un’altra lancia a favore dell’europeo: scrivere un buon curriculum (cioè: sintetico, non dispersivo, efficace e rapportato al posto di lavoro che si vorrebbe o in relazione ad un annuncio) non è semplice. Aprire un documento word vuoto e buttare giù nero su bianco chi siamo noi e cos’abbiamo fatto è un’impresa non facile. Specie se i nostri orizzonti di lettura non vanno oltre la timeline di Facebook.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se leggiamo poco naturale che avremo più difficoltà nello scrivere. Immaginatevi quindi di buttar giù due pagine dove in modo sintetico vi descrivete…</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Avere a disposizione un sito internet dove vi agevolano in questo aiuta molto. Anche per chi possiede una mediocre proprietà lessicale dell’italiano, si sforna un cv ragionato, comprensibile e sintetico. Impersonale? Forse si. Ma almeno il prodotto finale, la forma, arriva al suo scopo: far conoscere al reclutatore cosa abbiamo fatto, cosa vorremmo fare e come possiamo esser contattati.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Arriviamo all’epilogo</b>. Una vecchia regola di qualche anno fa diceva che per ogni azienda cui si intendeva proporsi andava fatto un curriculum a sé stante. Una ditta – Un curriculum. Coi tempi che corrono tale criterio è pressoché impossibile da farsi: inviare 100 curricula al mese non è così tanto difficile. E preparare dunque 100 cv diversi rasenta la follia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Una soluzione potrebbe essere quella di chiedere ai diretti interessati come preferiscono che venga loro consegnato il curricula: via mail, di persona, via posta normale. E in che formato. Per far fronte ad ogni necessità, meglio redigere il resoconto della nostra vita lavorativa anche nell’altro formato.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Cercate di fare sempre un passaggio telefonico prima di inviare questo documento: capirete a chi dovrete rivolgervi e vi preparerete meglio alla consegna. Anche se questa avverrà in modo freddo come una mail. Domandate sempre: domandare è lecito, e rispondere è cortesia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Formato europeo o formato standard alla fine poco importa. È solo un mezzo.</span></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-37138655302273746552016-09-20T12:14:00.002+02:002021-03-27T08:52:55.740+01:00Una mia intervista. "Trovare lavoro. Intervista a Bruno Marzemin"<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz02yJ_NjB2v1Jv4bm5mp2emFaQtjwArWnN-gq5HgcrTMsaxWwreq8qWdSxHSnahFeAQoFo6h6T7vqK8hFghAKcmjM9Ktw6nB5Xt_9zd9jdB1xpTblN9ktw1NgS00A7G_FkDoO5ocNrP4/s1600/CV_Europeo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz02yJ_NjB2v1Jv4bm5mp2emFaQtjwArWnN-gq5HgcrTMsaxWwreq8qWdSxHSnahFeAQoFo6h6T7vqK8hFghAKcmjM9Ktw6nB5Xt_9zd9jdB1xpTblN9ktw1NgS00A7G_FkDoO5ocNrP4/s200/CV_Europeo.png" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Non crediate che avere una partita iva e arrivare in un
ufficio lontano 50-70 km da casa, con l’agenda tappezzata di impegni a “macchia
di leopardo” significhi crogiolarsi sugli allori perché si ha un lavoro.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ho la mail costantemente sintonizzata sui <i style="mso-bidi-font-style: normal;">job alert</i> cui mi sono iscritto e creato
per valutare e rispondere ad eventuali incarichi o mansioni (vacancy, in gergo
tecnico) di posizioni aperte. A 44 anni rispondo regolarmente ad annunci, mi
candido, sistemo la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mia</i> lettera di
presentazione ed il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mio</i> curriculum.
Ogni tanto qualcuno mi chiama e di tanto in tanto mi contattano per un colloquio. </span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E così è successo a luglio: noto un annuncio interessante,
rispondo, seguo le indicazioni del sito per completare la mia iscrizione e
vengo convocato per un colloquio formale per conoscersi. Da quell'incontro ne è nata questa
intervista coi colleghi di <b>QJOB</b>, che in questa sede pubblicamente ringrazio per la professionalità, la serietà e la competenza dimostrata. Qualità che potrete vedere anche voi di persona (<a href="http://www.qjob.it/blog/trovare-lavoro-intervista-a-bruno-marzemin/">http://www.qjob.it/blog/trovare-lavoro-intervista-a-bruno-marzemin/</a>). Grazie Silvia, grazie Federico!</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dateci una letta: sono sorte delle riflessioni molto
interessanti in merito a quelle distorsioni mentali che abbiamo sul modo di
cercare e trovare lavoro (chiamate in gergo “bias”).</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">…e alla fine della lettura tornate su, e date un’occhiata su
“<a href="http://www.qjob.it/offerte-di-lavoro/" target="_blank">Offerte di lavoro</a>”. Da cosa nasce cosa: sia mai che tra quelli annunci
cerchino proprio voi!</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Buona lettura e buona ricerca!</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-88916160114943983082016-07-20T08:35:00.001+02:002020-09-25T11:39:16.520+02:00La ricerca del lavoro<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcO-8CLq8iAdXCBeXW5nlgKm2gTzdzAWRlcVaItHoPr9u99M1XhZk2Oe4CmHhubBrnqcer4ncTxZsDzasbVO4TVIKqICbUcGDoUgFoGTHv24AzM6ArdDoifbhf_utejvcrU_ENU3H_m3c/s1600/curriculum-vitae.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcO-8CLq8iAdXCBeXW5nlgKm2gTzdzAWRlcVaItHoPr9u99M1XhZk2Oe4CmHhubBrnqcer4ncTxZsDzasbVO4TVIKqICbUcGDoUgFoGTHv24AzM6ArdDoifbhf_utejvcrU_ENU3H_m3c/s200/curriculum-vitae.jpg" width="200" /></a></div>
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span>
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span>
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Pagina collegata al post del 4 giugno 2016 (<a href="http://materialeformazione.blogspot.it/2013/06/metodi-di-ricerca-per-il-lavoro.html" target="_blank">Formati curriculum vitae</a>).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">In queste slide troveremo un riassunto che va ad aiutare l'allievo nella faticosa impresa di cercare impiego.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Per motivi di copyright non è stato possibile creare una lista con le Agenzie per il Lavoro: essa tuttavia è facilmente ricavabile con una ricerca su internet oppure cliccando sul sito di Progetto Giovani (vedi sotto)</span></div><div style="text-align: justify;"><span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Per esperienza, i siti internet a parer mio più affidabili per la ricerca lavoro sono sostanzialmente tre, tra i tanti apparsi sulla rete in questi ultimi anni:</span></div><div style="text-align: justify;"><span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><a href="www.linkedin.com" target="_blank">LinkedIn</a>, <a href="www.infojobs.it" target="_blank">Infojobs </a>e il sito <a href="https://ec.europa.eu/eures/public/it/homepage" target="_blank">Eures</a>. (cliccando sopra i nomi verrete inviati direttamente ai siti di riferimento)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Segnalo anche questo sito, redatto in modo esemplare dal <b>Progetto Giovani di Padova</b>: <a href="http://www.progettogiovani.pd.it/lavoro/dove-e-come-cercare-lavoro/" target="_blank">Dove e come cercare lavoro Padova</a>. In questo sito troverete, appunto, una lista delle agenzie per il lavoro e altre che si occupano di ricerca e selezione; per chi non fosse di Padova l'elenco può tornare comunque utile in quanto potrete vedere quali e quante agenzie esistono sul Vostro territorio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Slide:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><a href="https://drive.google.com/file/d/1Cw5rCWerRCWlM3b9wYbTO_tWuoE2H9GZ/view?usp=sharing" target="_blank">La ricerca del lavoro</a>, aggiornata a settembre 2020</span></div><div style="text-align: justify;"><span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif">Se non riusciste a scaricare correttamente la dispensa, contattatemi pure</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-77681656902526900642016-07-19T15:14:00.000+02:002018-04-12T17:30:24.286+02:00Curriculum vitae - Compilazione<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ87JyTJsk5G7O03eZeRlJrsC0T0_xKFTNxHL789ujWl4bIN4r2YlKbqdymEGsio1Cz_Vuqkq9fwXrm0NysGYWD0OK3UxRwh2mhUYV5WagR1Cg4wajP84Fg03-7xjoG6wy7AAWit3R_A0/s1600/cvknifeSM.GIF" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ87JyTJsk5G7O03eZeRlJrsC0T0_xKFTNxHL789ujWl4bIN4r2YlKbqdymEGsio1Cz_Vuqkq9fwXrm0NysGYWD0OK3UxRwh2mhUYV5WagR1Cg4wajP84Fg03-7xjoG6wy7AAWit3R_A0/s200/cvknifeSM.GIF" width="200" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Riprendendo quanto pubblicato nel post del 4 giugno 2013 <a href="http://materialeformazione.blogspot.it/2013/06/metodi-di-ricerca-per-il-lavoro.html" target="_blank">(Metodi di ricerca-per il lavoro)</a>, col presente il formato del cv è stato aggiornato e rivisto, sempre però mantenendo le caratteristiche del formato europeo classico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Si allega per comodità il formato cv ed un breve vademecum per la sua compilazione, oltre ad alcuni esempi per la compilazione a pag. 2 delle capacità e competenze relazionali/comunicative ed organizzative.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOQlp2bWRUUlpWYTQ/view?usp=sharing" target="_blank"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Curriculum vitae modello europeo 2015 </span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOUGdkSUtxOUlTZVE/view?usp=sharing" target="_blank"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vademecum per la compilazione cv 2015</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOSXhaXzFib3prWmM/view?usp=sharing" target="_blank"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Esempi capacità e competenze relazionali ed organizzative</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vorrei anche segnalare questo sito: <b><a href="http://www.cvlavoro.com/index.php" target="_blank">CVLavoro</a></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Contiene numerosi modelli di curriculum in svariate lingue e relativi esempi, comprensivi di lettere di presentazione, tipologie suddivise per categorie e altro ancora. Una visione ci sta tutta! </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se volete fare ancora prima, in modo semplice e intuitivo, andate sul sito della compilazione del curriculum online di Europass (clicca <a href="https://europass.cedefop.europa.eu/editors/it/esp/compose" target="_blank">qui</a>): eviterete formattazioni, capolettere, digitazioni su campi errati e via dicendo. Alla fine del lavoro l'elaborato potrà venir salvato in diversi formati: lasciate per comodità il pdf.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">---------------------------------------------------------------------------------------------------------------</span></div>
<div style="text-align: justify;">
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</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Permettetemi una disgressione in merito alla compilazione e stesura del cv.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I miei primi curriculum ho iniziato a scriverli ed inviarli alle aziende sul finire degli anni '80. Le esigenze<i> (mie)</i> di allora erano diverse, come le esigenze <i>(delle varie ditte)</i> venivano richieste in modi diversi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non esisteva un formato europeo, non esistevano le agenzie per il lavoro - in Italia, sempre trent'anni fa - e tantomeno internet così diffuso e prodigo di consigli per la stesura di un curriculum.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ho assistito di persona ai cambiamenti del mondo del lavoro di questi ultimi decenni: in parte vivendoli sulla mia pelle, in parte collaborando con varie agenzie di somministrazione - e non solo come coordinatore od operatore del mercato del lavoro, ma anche come "somministrato".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In sostanza: ritengo di aver maturato una discreta esperienza e conoscenza in merito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Per questo sostengo che<b> non esista UNA forma di curriculum vincente</b>, NON esiste un corso che vi permetta di creare un form che vi "farà fare centro al primo colpo".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il curriculum vincente è quello che vi farà assumere.</span></u></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Formato europeo, stile europass classico, con/senza foto: dettagli che vengono richiesti di volta in volta dal selezionatore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">L'idea di fondo è relativamente semplice: il curriculum serve a presentarvi, serve a dire in forma scritta ad uno sconosciuto cosa sapete fare e cosa avete fatto, e che tipo di persona siete. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dall'altra parte della scrivania, a sua volta, un'altra persona vaglierà una sorta di "<i>biglietto da visita in formato A/4</i>" di qualcuno/a che egli stesso non conosce, e lo dovrà fare in poco, pochissimo tempo - tanti sono i curricula che si presentano sulla scrivania - e metterlo in relazione con qualche posizione aperta in QUEL determinato momento. Magari tentando di farlo restare in memoria (sua!, non dei pc che sta usando) per qualche giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Sento spesso ripetermi la frase "<i>...sono andato in un'agenzia per il lavoro e non mi hanno chiamato mai</i>".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non basta un incontro di una manciata di minuti e la descrizione dei nostri lavori passati per poter esser chiamati. Non esiste un database dei lavoratori in comune a tutte le agenzie. Le addette/addetti che sono nelle varie filiali non ce l'hanno con noi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Poco lavoro da offrire, molta domanda: due dati in merito: nel 1962 in Italia il tasso di disoccupazione era del 3%, rispetto al 12,7 del febbraio 2014.<span style="font-size: small;"><i> Fonti: "In fabbrica", documentario di Francesca Comencini del 2007, e "disoccupazione_istat_il_tasso_a_febbraio_risale_al_12_7", repubblica.it, articolo del 31/03/2015.</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Tornare periodicamente nelle agenzie (una volta ogni 3 settimane, ad esempio). Cambiare quell'atteggiamento che ci fa dire: "devono chiamarmi per forza e subito perchè io sono meglio degli altri"; se così ritenete di essere, dimostratelo. Iniziando proprio dal cv. Perchè la fuori nessuno vi conosce, e nessuno sa quanto valete. Sono alcune mosse che si possono mettere in atto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Date queste considerazioni -<i> e concludo</i> - armatevi di pazienza, dedicate almeno un paio d'ore solo per voi stessi, concentratevi e <b>scrivete</b>, nero su bianco,<b> di voi</b>, de-scrivetevi e presentatevi al meglio. Dovete sapervi "vendere" (non nel significato negativo del termine).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vi mancano le parole giuste? Chiedete a qualcuno, fatevi aiutare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Esser isolati porta sempre e comunque alla sconfitta. La sinergia e la collaborazione, </b>di contro,<b> alla crescita, all'adattamento e alla vittoria.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non mentite, tanto verrete scoperti prima o poi. Ma valorizzatevi, quello si. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E diffidate da coloro i quali, in cambio di corsi onerosi e dispendiosi in termini di denaro mirati alla preparazione di un cv e al (probabile?) inizio di una carriera vincente, vi promettono mari e monti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In bocca al lupo e... al lavoro!</span></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-22164319305377506522015-09-30T18:27:00.000+02:002017-01-29T11:03:04.069+01:00Regole tipografiche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBo5AhbKdwZm3Bd2eobVue4e3caNjyFlawHrHazLS9XKNO79dcAZ35_dics5QWhnSs0PCdq2cb7JyeBq-XDvJMizVxS1z2VF4G45D-Cn47WL9FJTzFoo3wDAbhgq0CY__rQ93yBeBOZVc/s1600/caratteri_tipografici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBo5AhbKdwZm3Bd2eobVue4e3caNjyFlawHrHazLS9XKNO79dcAZ35_dics5QWhnSs0PCdq2cb7JyeBq-XDvJMizVxS1z2VF4G45D-Cn47WL9FJTzFoo3wDAbhgq0CY__rQ93yBeBOZVc/s200/caratteri_tipografici.jpg" width="200" /></a></div>
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<div class="CM7" style="line-height: 15.55pt; margin-bottom: 15.6pt;">
<span style="color: black; font-size: 11.0pt;">Una
serie di regole tipografiche che ci torneranno sempre utili quando ci troveremo
ad affrontare un testo (tratto da “Il manuale del grafico”, a cura di
Giorgio Fioravanti, Zanichelli, Bologna, 1987).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";"></span></div>
<a name='more'></a><i style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Gli
accenti</span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">A,
i, o, u</span></i><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">: se
accentate in fine di parola prendono l’accento grave (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">accadrà, così, però…</i>);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">e: se accentata
in fine di parola prende l’accento acuto (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">perché,
trentatré, poté, affinché…</i>), tranne che per alcune eccezioni (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">è, caffè, cioè, tè, ahimè, ohimè, piè…</i>);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">e</i> prende l’accento grave anche alla fine
di parole straniere (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">gilè, canapè, bignè…</i>);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">gli accenti
sulle lettere maiuscole non devono essere ad apostrofo (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">È e non E’</i>);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nelle lingue
inglese e tedesco non esistono accenti, in quella spagnola esistono solo
accenti acuti e in quella francese le lettere maiuscole non devono essere
accentate.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
del corsivo</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Si scrivono in
corsivo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">le
parole o frasi da porre in particolare rilievo;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
vocaboli o modi stranieri che non abbiano valore di citazione;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
titoli di opere (salvo che facciano parte di un testo il cui titolo è già
citato in corsivo);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">le
citazioni di verso fatte di seguito nel testo;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">le
parole straniere non di uso corrente fra coloro cui si rivolge il testo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">I
numeri</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Prestare
attenzione tra l’1 e la lettera <i style="mso-bidi-font-style: normal;">elle</i>
(l), come pure lo 0 con la O;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">fare attenzione
a usare sempre la stessa grafia:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">quando
si usano i numeri romani, impiegarli sempre negli stessi casi o in casi
analoghi;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nell’indicazione
dei secoli che devono essere in numeri romani;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">ai
numeri romani non si aggiunge lo ° in esponente; quello va impiegato nei numeri
arabi (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">IV secolo; <s>IV° secolo</s>. 25°
anno; <s>25 anno</s></i>).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">I
puntini di sospensione e il punto di abbreviazione</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Nei tre puntini
di sospensione è compreso anche il punto fermo. Inutile quindi aggiungerne un
quarto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Anche il punto
di abbreviazione funge da punto fermo e non richiede il doppio punto (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il prezioso documento risale al 300 a.C.; <s>Il
prezioso documento risale al 300 a.C..</s></i>).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Le
parole straniere</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Le parole
straniere di uso corrente tra loro cui si rivolge il testo (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">“hardware” se il libro è di informatica;
“layout” se è di pubblicità, ecc.</i>) vanno composte in tondo (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">testo normale</i>) e non prendono il
plurale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Le parole straniere
non di uso corrente tra coloro cui si rivolge il testo vanno composte in
corsivo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Non sono
considerate parole straniere i nomi propri (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">enti,
società, associazioni, istituti, partiti, persone, località, ecc.</i>) e le
denominazioni ufficiali di atti, leggi, istituzioni. Vanno scritti quindi in
tondo con la grafia originale (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">esempi:</i>
American Tobacco company, Magna Charta, University of California, ecc.).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
delle virgolette</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Si usano le
virgolette italiane («…»):</span></div>
<ol start="1" style="margin-top: 0cm;" type="a">
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nelle
citazioni nel testo (brani o parole di qualsiasi lingua o dialetto che
abbiano valore di citazione);</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nei
titoli di giornali, riviste, collezioni, enciclopedie, raccolte, album,
ecc.;</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nei
saggi ed altre opere che facciano parte di un testo il cui titolo è già
citato in corsivo;</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nei
nomi da distinguere (ma solo se strettamente necessario);</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">nei
termini tecnici (a seconda della trattazione dell’opera) di qualsiasi
lingua.</span></li>
</ol>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Se nella
citazione ne ricorre un’altra, questa sarà contrassegnata da virgolette inglesi
(“… ”<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Le
iniziali maiuscole</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Si scrivono con
l’iniziale maiuscola:</span></div>
<ol start="1" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
nomi che indicano epoche, o avvenimenti, di grande importanza (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">il Quattrocento; la Rivoluzione
francese, la Prima Guerra mondiale: l’aggettivazione sarà in minuscolo</i>);</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
termini geografici nei casi in cui stanno ad indicare la regione
geografica;</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
nomi composti (il nome comune avrà l’iniziale minuscola, il nome proprio
quella maiuscola: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">il mar
Mediterraneo, il lago di Garda, ecc.</i>);</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">gli
appellativi ed i soprannomi;</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
nomi propri di enti, istituti, organizzazioni (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">il Mercato comune europeo, l’Associazione italiana ciechi,
l’Accademia delle belle arti, la Croce rossa italiana: gli aggettivi e/o i
sostantivi successivi al primo sono scritti con iniziale minuscola</i>);</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo3; text-align: justify;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">i
nomi di palazzi, teatri, locali pubblici (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Palazzo Madama, Cappella Sistina, Basilica Palladiana</i>).</span></li>
</ol>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">E per finire…</span></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">SPAZIO</span></b><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";"> sempre dopo il punto, la
virgola, il puntoevirgola, due punti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Non ci va lo spazio PRIMA DELLE
PUNTEGGIATURE</span></b><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">!
(“…e così capii che, nonostante tutto, ecc.”)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">grassetto</b> (“bold”, in inglese)
non ha regole particolari. Va usato prevalentemente nei titoli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sottolineato</b> (“underscore”, in
inglese) anche qui non ha particolari regole. Va tuttavia usato con discrezione
ed intelligenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">barrato</b> (cioè <s>questo</s>) non
va mai usato se non in occasioni molto rare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">L’uso
invece del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">maiuscolo</b> va ponderato in
quanto equivale a “urlare” nella lingua parlata. Da usare nei titoli e negli
inizi paragrafo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Quando
scriviamo un brano, non premiamo il tasto “invio” per andare a capo ad ogni riga:
lo fa già automaticamente il programma di videoscrittura. Premiamolo solo
quando terminiamo volutamente un pensiero e decidiamo di iniziarne uno nuovo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 36.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "arial narrow" , "sans-serif";">Ricordiamoci
inoltre della punteggiatura come lettura. La virgola ci fa prendere fiato, il
punto un respiro completo, il punto esclamativo fa terminare la frase decisi,
quello interrogativo la conclude domandando. E i tre puntini un respiro molto
lungo…</span></div>
<br />Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-21347438916812935982015-02-06T11:08:00.001+01:002017-01-29T11:03:45.679+01:00Documentari e spezzoni di film per attività didattiche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGTgaq3F53zWEmNBoV6yJw1_OomUOKyzZKmM_sqXGCVrfVo2sFzAunAYPJpjxLlq6u4NL3cMdN8_ntyVRvIdA4SGcIjFoOFqV5G0m_i8WP5ApBEvHQYCEqS3LUTaaC0sSMF4cDU0RTL-4/s1600/images.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGTgaq3F53zWEmNBoV6yJw1_OomUOKyzZKmM_sqXGCVrfVo2sFzAunAYPJpjxLlq6u4NL3cMdN8_ntyVRvIdA4SGcIjFoOFqV5G0m_i8WP5ApBEvHQYCEqS3LUTaaC0sSMF4cDU0RTL-4/s200/images.png" width="200" /></a></div>
<br />
Rimando a questo link <a href="https://www.youtube.com/playlist?list=PLuyos7IqGOjSYapc-3R9U06QSDJ1YCmSo" target="_blank">Playlist documentari</a> per una serie di documentari e spezzoni di film che uso durante le lezioni e possono tornare utili a seconda della programmazione didattica.<br />
Se avete altri titoli o link comunicatelo pure (via mail preferibilmente) o tra i commenti del post. Sarà mia cura inserire i suggerimenti quanto prima. <br />
<br />
Su internet inoltre si trovano diversi spunti di materiale audiovisivo da riproporre durante gli interventi in aula.<br />
<br />
Compresi i film.<br />
A tal proposito vorrei inoltre rimandare all'eccellente gruppo che trovate su Linkedin (<a href="https://www.linkedin.com/groups/I-film-formazione-3986425/about" target="_blank">I film per la formazione LinkedIn</a>), gestito dallo stimatissimo dr. Stefano Cera - cui si deve l'idea e la gestione dello stesso, nonchè la professionalità e la competenza in materia.<br />
<br />
Tra i film che personalmente consiglio (molti dei quali presi dalle indicazioni del gruppo sopra nominato) cito:<br />
- La fabbrica dei tedeschi;<br />
- Mi piace lavorare;<br />
- Lezioni di cioccolato;<br />
- In fabbrica;<br />
- Il posto (1961);<br />
- Inside Job;<br />
- All is lost;<br />
- The company men;<br />
- Tutta la vita davanti;<br />
- Riff raff;<br />
- Il discorso del re;<br />
- Il capitale umano;<br />
- The Big Kahuna.<br />
- Il Negoziatore<br />
- The Darwin Awards <br />
(titoli in aggiornamento)<br />
<br />
Buona visione!<br />
<br />Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-22376444716909316152014-12-09T19:08:00.000+01:002017-01-29T19:10:14.352+01:00Un po' di storia di marketing...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglbJvhBE7EAYo_Mrz_4hAgkRsrr-OLy1FRXd8BUfLB2iBt0O5fc7Mg61-M8-5bYzLqRD4Nqz6We5GrAztQDxJP1tz0h0UA5lGdZ592XJ4jNvheM4hlHHP-YuddMch6km64feebB7X46uo/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglbJvhBE7EAYo_Mrz_4hAgkRsrr-OLy1FRXd8BUfLB2iBt0O5fc7Mg61-M8-5bYzLqRD4Nqz6We5GrAztQDxJP1tz0h0UA5lGdZ592XJ4jNvheM4hlHHP-YuddMch6km64feebB7X46uo/s200/download.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Materiale esclusivamente composto di immagini:<br />
vecchi manifesti, pagine della primissima pubblicità su carta stampata degli anni '50, copertine, progettazioni grafiche "alla vecchia maniera", senza l'ausilio di personal computer ed elettronica sofisticata.<br />
<br />
Il materiale è tratto in parte da un testo di Ave Appiano ("Pubblicità, comunicazione, immagine"), edito da Zanichelli nel 1991, e da riviste di proprietà dell'autore risalenti ai primi anni '50.<br />
<br />
SOLO per uso didattico, non per uso commerciale.<br />
<br />
Presente in due formati: <a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOaGxaZTU1Z0Y5T1k/view?usp=sharing" target="_blank">Powerpoint (15 mb)</a><br />
e <a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOWjdfZFk3WW5ZZWM/view?usp=sharing" target="_blank">PDF (6,5 mb)</a><br />
---<br />
Dedico questo piccolo contributo didattico a mio padre, scomparso pochi giorni fa.Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-45090006004853234692013-06-04T09:45:00.000+02:002017-01-29T11:20:56.285+01:00Formati curriculum vitae<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8hJlGb7zsvBKlF2cD1lS38nRpplGoZ8B_oFfhwiFdJGkqwGiTUACipI0Z8tdPK83v7JuCBku7MHW0C3QfVrW_uwIyxhKZH8nk-WaSg6RNsjqPNVm-b8KWkL8DnMjVlhxeE_1fhMCQiQ/s1600/curriculum-vitae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8hJlGb7zsvBKlF2cD1lS38nRpplGoZ8B_oFfhwiFdJGkqwGiTUACipI0Z8tdPK83v7JuCBku7MHW0C3QfVrW_uwIyxhKZH8nk-WaSg6RNsjqPNVm-b8KWkL8DnMjVlhxeE_1fhMCQiQ/s200/curriculum-vitae.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Un'interessante sezione ricca di documenti scaricabili per redigere correttamente il personale curriculum vitae e l'annessa lettera di presentazione.<br />
Tutti i modelli di c.v. sono in formato ".doc" e quindi liberamente modificabili attraverso i principali programmi elettronici di videoscrittura.<br />
Molti di essi sono scaricabili anche dal sito "Europass" : <a href="http://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae" target="_blank">Link diretto Europass, sezione CV</a><br />
<br />
Dal seguente link invece (<a href="http://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae/templates-instructions" target="_blank">Nuovo formato cv europeo sito Europass</a>) potrete compilare online il nuovo modello di curriculum vitae, oppure scaricarvi quello cercato e compilarlo poi <i>offline</i>. Il sito è costruito in modo egregio e la possibilità di creare un curriculum si estende anche a lingue diverse dall'italiano. <br />
<br />
In aggiunta anche un file dove si spiega la corretta compilazione di essi e un curriculum compilato (ovviamente tutti i dati presenti al suo interno sono non reali in quanto avente unica funzione di esempio).<br />
<br />
Link:<br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOYV9Hcmc1aEFMSWc/view?usp=sharing" target="_blank">CV 1 - Formato europeo</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUObXNEMzUxRlY5QlE/view?usp=sharing" target="_blank">CV 2</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUORDBsY3ZjbVBKS2c/view?usp=sharing" target="_blank">CV 3</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOblNxanJhdktPOGM/view?usp=sharing" target="_blank">CV 4</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUONXA5VFZlZlJCUms/view?usp=sharing" target="_blank">CV 5</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOb05LNDRHU25EeW8/view?usp=sharing" target="_blank">CV 6</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOTGlVY1c4LVFfeW8/view?usp=sharing" target="_blank">CV 7</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUON2hfQ01UY2E4UGM/view?usp=sharing" target="_blank">CV 8</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOQ3pSZ3l6dHEwNFU/view?usp=sharing" target="_blank">CV 9</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOZXF1ZFp1UUNwTVE/view?usp=sharing" target="_blank">CV 10</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOb2NWSWVMODdyQk0/view?usp=sharing" target="_blank">CV 11</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOeTg1aEFPUl9LSjQ/view?usp=sharing" target="_blank">Lettera di presentazione</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUONGdJcXY3dGYtcWM/view?usp=sharing" target="_blank">Spiegazione per la compilazione di un curriculum vitae</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOdVk4cTZuRmpURnM/view?usp=sharing" target="_blank">Esempio di curriculum compilato</a>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-85691211018845663822013-02-10T11:48:00.003+01:002018-03-02T08:23:31.507+01:00HACCP - Corso informativo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfyZCDonRg6KDvOdRxv67AwePmJCoHr4LpOo612K2ra7Fv1eSxEvltmPyngCgyO3C0aIS9KY5qabn18TmROCPklZnzE5SUfa33WDICNmlLunBGAtOtVe6ia1SdG4oskP5nTLsEb7z13zM/s1600/download.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfyZCDonRg6KDvOdRxv67AwePmJCoHr4LpOo612K2ra7Fv1eSxEvltmPyngCgyO3C0aIS9KY5qabn18TmROCPklZnzE5SUfa33WDICNmlLunBGAtOtVe6ia1SdG4oskP5nTLsEb7z13zM/s200/download.png" width="200" /></a></div>
<span style="text-align: justify;"><br /></span><span style="text-align: justify;">Materiale didattico inerente a corsi sull'HACCP, dispensa in due formati (pdf ed epub per la lettura con gli eReader) più le slide, come previsto dall'ASR 2011</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
Link:<br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOa19vSU82eHpDZUk/view?usp=sharing" target="_blank">Presentazione HACCP</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUORUV1Uk5KWXptUGc/view?usp=sharing" target="_blank">Dispensa HACCP eBook</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOQXlNb0k4N3RUdFU/view?usp=sharing" target="_blank">Dispensa HACCP pdf</a>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-91491305172959266502013-02-08T21:11:00.003+01:002015-09-28T20:06:31.016+02:00La società dell'illusione<i>Abstract</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
E' la tesina di maturità che preparai alla fine della quinta superiore - anno 1993 - ed è una piccola ricerca di psicologia sociale che analizza gli aspetti consumistici della nostra società ed il ruolo della pubblicità in essa presenti. Venti paginette di vent'anni fa, ma pur sempre attuali anche oggi...</div>
<br />
Link:<br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOX2pody1UM3FqTzA/view?usp=sharing" target="_blank">Società dell'illusione pdf</a>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-38839710403035048832013-02-08T20:36:00.004+01:002017-01-29T18:51:31.135+01:00Disturbo borderline di personalità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaLUp0DrZRMQPAxpGX26STf4AUbMgcBb7OSJlVxIs8dXNRmoyTtTUNBIUeUR4W8LCG8rBKPwq8mWKVXEM3ZMk-0ELKO3dFdgbpjkn98JOoMKHtpMf7NDVQjVX7b9sQ4W36jcGQuODnUMk/s1600/borderline.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaLUp0DrZRMQPAxpGX26STf4AUbMgcBb7OSJlVxIs8dXNRmoyTtTUNBIUeUR4W8LCG8rBKPwq8mWKVXEM3ZMk-0ELKO3dFdgbpjkn98JOoMKHtpMf7NDVQjVX7b9sQ4W36jcGQuODnUMk/s200/borderline.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
E' il testo integrale della mia tesi di laurea in psicologia, avvenuta a Padova nel 2002. Presente nel formato epub per poter esser visualizzato come e-book.<br />
Trattasi di studi sul Disturbo borderline di personalità, analizzando le varie teorie di riferimento e la sua eziologia.<br />
<br />
Link:<br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUOVWpncy1maTBHYnM/view?usp=sharing" target="_blank">Epub Disturbo borderline</a>Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2102997641881383320.post-73034174256929276422013-02-07T12:23:00.003+01:002021-12-22T16:23:52.893+01:00Elementi di comunicazione - Le figure retoriche<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipnEVsHPKPkkVXKDtV732x81mR8oz31AyjCbKwHmXaFXuACRBg06Xhao7xJ-K5cBF5w5SRG-UdyW9Jqb9RbbR4MkMUIvbG1vBNKbAH6PJL0FxGMySU1zRk76tu8uSkcRW2iocrSOAE_yk/s1600/29caeb90cbb008dbabb1be3ccf9e7475-pearlsquare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipnEVsHPKPkkVXKDtV732x81mR8oz31AyjCbKwHmXaFXuACRBg06Xhao7xJ-K5cBF5w5SRG-UdyW9Jqb9RbbR4MkMUIvbG1vBNKbAH6PJL0FxGMySU1zRk76tu8uSkcRW2iocrSOAE_yk/s1600/29caeb90cbb008dbabb1be3ccf9e7475-pearlsquare.jpg" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sedici slide (17, l'ultima è il classico ringraziamento con la mail) dove vengono illustrate sinteticamente le figure retoriche, metodica oratoria usata anche su più aree, come la comunicazione visiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Link diretto:</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/file/d/0BwQQDmtD4mUONUVhZ042R0stbWM/view?usp=sharing" target="_blank">Figure retoriche download</a></div>
Bruno Marzeminhttp://www.blogger.com/profile/09626025775249805507noreply@blogger.com0